Urso incontra i lavoratori dell’ex Ilva: “Lavoreremo insieme per rendere il sito tra i più sostenibili in Europa”

Il ministro ha poi esortato i lavoratori e i sindacati a supportare il governo nell’obiettivo di far tornare l’orgoglio ai lavoratori italiani, puntando a riconquistare il prestigio di lavorare presso l’acciaieria di Taranto ma  i lavoratori incalzano: “Ministro siamo senza un euro”

di Corinna Pindaro

“Il rilancio e la sicurezza del sito siderurgico più rilevante nel panorama italiano, con potenziale per diventare il più sostenibile in Europa, è il nostro obiettivo comune”, così ha dichiarato Adolfo Urso, ministro delle imprese e Made in Italy. Le sue parole sono state rivolte a operai e sindacalisti dello stabilimento Acciaierie d’Italia di Taranto durante una visita agli impianti.

Urso ha richiesto un sincero impegno da entrambe le parti, promettendo il massimo sostegno da parte del governo e delle istituzioni. Il ministro ha sottolineato l’importanza del sito per la città e per l’intera nazione, ribadendo l’intenzione del governo di seguirne la rinascita e l’assegnazione.

Il ministro ha poi esortato i lavoratori e i sindacati a supportare il governo nell’obiettivo di far tornare l’orgoglio ai lavoratori italiani, puntando a riconquistare il prestigio di lavorare presso l’acciaieria di Taranto.

La reazione dei lavoratori mette in luce le difficoltà che sono costretti ad affrontare. “L’ultimo stipendio lo abbiamo percepito a novembre”.  Quello delle retribuzioni in ritardo è il primo problema che i lavoratori dell’indotto pongono a Urso. “Dicembre senza stipendio, senza tredicesima e oggi ancora niente”, prosegue il lavoratore. “L’ultimo stipendio lo abbiamo percepito a novembre”. È l’alba quando il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, arriva davanti a una delle portinerie di Acciaierie d’Italia, l’ex Ilva di Taranto, da dove ha inaugurato la sua giornata nel capoluogo pugliese incontrando gli operai della fabbrica che cominciano il turno di lavoro del mattino, accompagnato dal neo commissario Giancarlo Quaranta. Quello delle retribuzioni in ritardo è il primo problema che i lavoratori dell’indotto pongono a Urso. “Dicembre senza stipendio, senza tredicesima e oggi ancora niente”, prosegue il lavoratore.

Nella sua visita, Urso ha osservato i capannoni costruiti per proteggere le aree minerali,  e li ha definiti “i più all’avanguardia in Europa per tutelare, come è giusto che sia, chi vive in azienda e chi vive ai margini dell’azienda, mi riferisco al quartiere Tamburi e comunque ai cittadini di Taranto”.

Urso ha, infine, evidenziato che il governo “ha deciso di commissariare l’azienda con l’amministrazione straordinaria e nel farlo abbiamo scelto una persona che voi conoscete bene da qualche decennio. Credo che sia nato in questa fabbrica 40 anni fa e quindi conosca perfettamente tutta la vita straordinaria di questo che è stato il più grande, importante e significativo impianto siderurgico d’Europa di cui noi e voi dobbiamo essere orgogliosi per quello che qualcuno – ha concluso – prima di voi e di noi ha saputo fare in questo territorio per porre le basi dell’industria italiana”.

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