Uscire dalla crisi: rinascita e ripresa passano da cultura e creatività, il fattore 2C

di Emilia Morelli

L’Italia e i suoi giovani talenti sono chiamati ad una nuova scommessa per il rilancio del paese. La cultura e la creatività, il cosiddetto fattore 2C, si pongono come elementi determinanti per far fronte alle nuove sfide lanciate dai progetti Green Deal e Next Generation Eu.

Per favorire la crescita occupazionale dei giovani, il rilancio dell’economia, un’identità di valori unificante a livello nazionale ed europeo si vuole ricorrere a Cultura e Creatività, doti connaturate storicamente nel dna italiano. Uno strumento al servizio dell’innovazione, per giungere a soluzioni smart in tempi rapidi, un nuovo modo di vedere le cose che ne smuova le fondamenta, anche per quanto riguarda l’approccio della pubblica amministrazione.

L’iniziativa è ambiziosa ma l’Italia e i suoi giovani hanno i cromosomi giusti per diventare parte attiva, integrante e indispensabile del progetto Bauhaus lanciato dalla Presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen.

“Il nuovo Bauhaus europeo – scrive la Presidente Ursula Von der Leyen- sarà la forza trainante per connotare il  Green Deal europeo in maniera innovativa e antropocentrica, rendendolo più attraente. Sarà un movimento basato sulla sostenibilità, l’inclusività e l’estetica, mirante ad avvicinare il Green Deal europeo ai cittadini e porre al centro della vita quotidiana il riciclaggio, le energie rinnovabili e la biodiversità”.

Innovazione strategica, con uno sguardo alle connotazioni estetiche, ed un approccio volto a tutelare l’ambiente in tutte le sue connotazioni. L’estetica e il bello strizzano l’occhio alla necessità di una policy globale che sia sempre più green. L’obiettivo è trasversale e travolge con sé ogni accezione di arte. Si spazia dall’architettura al teatro, dalla letteratura al cinema.

Tutto questo, però, necessita di solide basi da cui partire. Occorre in primis un ripensamento dei luoghi di cultura e arte per eccellenza: le Università. Le Università delle Arti devono essere il primo luogo capace di fondere l’enorme patrimonio culturale italiano con l’innovazione propria del nostro tempo, l’alta formazione deve divenire sempre più green e digitalizzata.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ancora in fase di approvazione ma che dovrà essere presentato dall’Italia entro il 30 Aprile per poter accedere ai fondi Next Generation Eu, offre la spinta giusta per i giovani a guardarsi dentro, fare appello alle loro competenze e conoscenze e promuovere una ripresa economica che non sia solo fittizia.

Un’occasione per smuovere le coscienze, per parlare attraverso le arti, per meglio comprendere il mondo e proporre soluzioni ai problemi globali. Sarebbe un peccato non approfittarne.

(Associated Medias) – Tutti i diritti sono riservati