Durante l’incontro della Comunità politica europea a Tirana, Giorgia Meloni resta fuori dal confronto diretto con Zelensky e Trump. Critiche durissime da Conte, Renzi e Bonelli sulla marginalizzazione dell’Italia nei tavoli internazionali
Durante il recente vertice della Comunità politica europea svoltosi a Tirana, l’Italia si è ritrovata fuori dai riflettori nel momento clou del summit. Una scena diventata ormai familiare: leader europei come Emmanuel Macron, Keir Starmer, Friedrich Merz e Donald Tusk si sono riuniti attorno al presidente ucraino Volodymyr Zelensky per un colloquio che ha incluso una telefonata con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Ancora una volta, però, la premier italiana Giorgia Meloni – pur presente all’evento – non compare nel gruppo ristretto.
Un’immagine simbolica che scatena le reazioni delle opposizioni
L’assenza di Meloni dalla foto di gruppo dei leader europei favorevoli al sostegno militare all’Ucraina ha suscitato immediate critiche. L’opposizione non ha perso occasione per attaccare duramente la linea internazionale del governo. Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha definito la situazione “un’ulteriore conferma del ruolo sempre più marginale dell’Italia”. L’ex premier ha sottolineato come l’Italia, secondo comunicazioni ufficiali ucraine, non fosse nemmeno coinvolta nei colloqui con Trump, alimentando l’idea di un governo ormai fuori dai giochi chiave in Europa.
Conte: “L’Italia relegata in panchina”
Nel suo attacco, Conte ha ricordato che già in passato Meloni aveva partecipato da remoto a incontri cruciali o si era limitata a telefonate diplomatiche. Secondo il leader del M5S, questo modus operandi ha progressivamente escluso l’Italia dai tavoli decisivi, vanificando ogni ambizione di leadership europea. “Un governo senza voce e senza ruolo”, ha affermato, bollando Meloni come un “fantasma” nei contesti dove si decide il futuro geopolitico dell’Europa.
Renzi e Paita: “Una premier sempre assente”
Dure anche le parole del leader di Italia Viva Matteo Renzi, che ha ironizzato sulla figura della premier definendola “l’influencer ininfluente” e parlando di una “umiliazione diplomatica per l’Italia”. Sulla stessa linea la senatrice Raffaella Paita, che ha sottolineato con sarcasmo come “ormai l’indovinello su chi manca alla foto è scontato: manca sempre Giorgia Meloni”. Paita ha evidenziato l’assurdità della situazione, con Meloni fisicamente presente al vertice ma assente dai momenti decisivi, inclusa la telefonata con Trump organizzata al margine dell’incontro ufficiale.
Bonelli: “L’Italia è diventata una comparsa”
Anche Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde, ha duramente criticato il ruolo marginale ricoperto dall’Italia. “A Tirana – ha dichiarato – Macron, Zelensky, Starmer, Tusk e Merz dialogano con Trump, mentre Meloni è assente. È evidente che l’Italia non viene più considerata un interlocutore strategico”. Per Bonelli, questa situazione conferma una perdita di centralità che danneggia la credibilità internazionale del nostro Paese.
Un isolamento che solleva interrogativi sul peso dell’Italia in Europa
La sequenza di esclusioni – dal Vaticano al viaggio a Kiev fino al recente vertice in Albania – rafforza l’idea che l’Italia, sotto la guida di Meloni, stia vivendo una stagione di isolamento politico sul piano internazionale. Malgrado la retorica di una premier impegnata a “fare da ponte” tra Europa e Stati Uniti, i fatti mostrano un’Italia assente proprio dove si costruisce la strategia per la pace e la sicurezza del continente.
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