Wall Street Journal, analisi sull’economia italiana: “ferma perchè protegge alcune categorie e penalizza le donne”

Nel suo articolo di approfondimento, il Wall Street Journal offre una panoramica critica della stagnazione economica italiana, attribuendola a resistenze diffuse in alcuni settori come quelli dei tassisti, delle balneari e della discriminazione sul lavoro femminile

di Corinna Pindaro

L’indagine del Wall Street Journal tratteggia i sintomi della stagnazione economica italiana con una lunga fila di taxi nella metropoli finanziaria del paese, Milano. Secondo l’articolo, la capacità di reperire un taxi in tempo di pioggia implica pazienza e attesa, con la situazione che peggiora durante le fiere e le sfilate di moda. Il reportage critica i tassisti italiani per aver ostacolato la concorrenza limitando il rilascio di licenze taxi e restringendo l’espansione di servizi di ride-hailing come Uber.

Dallo 2007, l’economia italiana è ancora in deficit di 1,5 punti percentuali rispetto al PIL pre-crisi, afferma l’articolo. Durante lo stesso periodo, le economie tedesca, francese e statunitense hanno registrato una crescita rispettivamente del 17%, 13% e 28%. Secondo l’articolo, gran parte dello stallo economico italiano può essere attribuito alla predominanza di raccomandazioni e favori nel settore pubblico e privato invece di premiare il merito.

Il divario di genere nel lavoro è un altro problema grave che affligge l’Italia. Solo il 55% delle donne in età lavorativa è impiegato in Italia, il tasso più basso nell’Unione Europea. Ciò si confronta con l’80% della Germania e il 71% della Francia. L’articolo cita la mancanza di servizi di assistenza all’infanzia a prezzi accessibili e il patriarcato prevalentemente socio-culturale come principali fattori contribuenti.

Il sistema di favoritismo ai veterani nell’occupazione contribuisce anche alla stagnazione economica dell’Italia, afferma l’articolo, con il 21% degli italiani fra i 15 e i 34 anni che non lavorano, non studiano e non seguono una formazione. L’articolo mette in luce come l’Italia ha poche start-up di successo internazionale e attira poco capitale di rischio.

Il settore balneare italiano è un altro esempio di resistenza al cambiamento e mancanza di concorrenza. L’UE ha contestato la mancanza di gare d’appalto pubbliche e le entrate insignificanti che il governo italiano genera da queste concessions.

Infine, l’articolo del Wsj ritorna ai tassisti italiani, sostenendo che proteggono il valore delle loro licenze ma rendono difficile per la gente trovare un passaggio. Questa tendenza ha contribuito a perdere la simpatia del pubblico. Tuttavia, l’articolo termina con una storia di un tassista di Bologna, Roberto RedSox, difensore sui social media della professione che ha sfidato la percezione negativa dei tassisti, guadagnando la popolarità del pubblico ma subendo la sospensione della sua cooperativa di taxi.

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