Accordo Ue sulla qualità dell’aria, le regioni del nord Italia hanno una deroga di dieci anni per rispettare gli obiettivi

Lopez il relatore del provvedimento ha sottolineato che la deroga non può essere vista come una scusa per ignorare le nuove regole

di Carlo Longo

Nel febbraio del 2024, mentre Milano e la Pianura Padana sono avvolte da uno smog persistente che preoccupa i residenti, a Bruxelles Parlamento e Consiglio Ue hanno raggiunto un accordo sulla nuova direttiva per la qualità dell’aria. Javi López del gruppo S&D, incaricato del provvedimento, assicura che la direttiva sarà approvata prima delle elezioni europee di giugno. Secondo López, questo nuovo strumento normativo intende affrontare una delle principali minacce per la salute umana: l’inquinamento atmosferico. Ciò sarà possibile grazie alle misure previste dalla direttiva che consentiranno alle regioni del Nord Italia di avere più tempo per rispettare gli obiettivi comunitari sulla qualità dell’aria. Tuttavia, López avverte che la deroga non deve essere vista come una scusa per ignorare le nuove regole.

L’accordo tra Parlamento e Consiglio prevede un’estensione del termine per il rispetto dei nuovi limiti sulla qualità dell’aria fino a dieci anni per alcune zone, inclusa la Pianura Padana. È stata una richiesta del governo italiano, ma López insiste sul fatto che la flessibilità inserita nella direttiva non deve essere fraintesa. Infatti, il testo dell’accordo prevede nuovi standard sulla qualità dell’aria che dimezzano effettivamente i limiti di inquinamento ammessi dalla normativa precedente, rappresentando un grande passo avanti verso l’armonizzazione con le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Ciononostante, molti presidenti delle regioni del Nord Italia hanno espresso critiche nei confronti dei valori limite rivisti per la qualità dell’aria. In risposta a tali preoccupazioni, López sottolinea la necessità di considerare tutte le modifiche possibili da applicare alla mobilità, al modello di città, all’elettrificazione delle auto, alla transizione industriale e alle nuove forme di energia pulita.

La nuova direttiva prevede inoltre l’aumento dei controlli sul rispetto dei nuovi limiti sulla qualità dell’aria. Questo sarà garantito tramite l’implementazione di uno schema di monitoraggio obbligatorio più stringente dei livelli di inquinamento per tutti i Paesi membri e fornendo alla Commissione europea strumenti più efficaci per far rispettare la legge.

Per affrontare il problema dell’inquinamento, i Paesi membri e gli amministratori locali avranno accesso a una serie di strumenti finanziari, in gran parte legati alla decarbonizzazione iniziata con il Green Deal europeo e finanziati tramite il Next Generation EU.

Infine, la nuova direttiva introduce il diritto al risarcimento per i cittadini la cui salute risulta danneggiata a causa della violazione degli standard nazionali sulla qualità dell’aria. Lo scopo è di rafforzare i diritti dei cittadini e la responsabilità delle amministrazioni sulla qualità dell’aria e la salute dei cittadini.

(Associated Medias) – Tutti i diritti sono riservati