Addio ad Agostino Gambino, maestro di diritto e Ministro delle Telecomunicazioni con Dini

di Ennio Bassi

Circondato dall’affetto dei suoi cari oggi a Roma si è spento serenamente Agostino Gambino, uno dei giuristi italiani più affermati anche in campo professionale, già Ministro delle poste e delle telecomunicazioni del governo Dini dal 17 gennaio 1995 al 17 maggio 1996. Gambino, famiglia di origini siciliane, era nato a Genova il sei luglio del 1933. Avvocato dal 1958, allievo e assistente di Alberto Asquini, era diventato ordinario di diritto commerciale e di diritto fallimentare prima nell’università di Sassari, per poi passare a Venezia a ‘Ca Foscari e quindi alla Sapienza di Roma. A testimonianza della sua grande fama di giurista nel 2005 era stato nominato professore emerito di diritto commerciale nel 2005.

Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Gambino è stato codirettore della Rivista di diritto commerciale, di Giurisprudenza commerciale e di Assicurazioni, inoltre è stato Presidente Onorario della Sezione italiana della Associazione Internazionale di Diritto delle Assicurazioni (AIDA)  e Presidente internazionale onorario dell’Associazione. È stato altresì membro del Consiglio di amministrazione di diverse Società, bancarie, tra le quali la Banca Nazionale e assicurative, come MEIE e Fata. Ha rivestito l’incarico collegiale di commissario governativo della Federazione Italiana dei Consorzi Agrari.

A seguito del dissesto del Banco Ambrosiano e delle banche e società estere da esso possedute, è stato co-presidente della Commissione internazionale mista, nominata dalla Santa Sede e dal Governo Italiano per l’accertamento dei rapporti tra il Gruppo Banco Ambrosiano e l’Istituto per le Opere Religiose.

È stato componente di diverse Commissioni legislative e, nel 1994, stato membro della Commissione governativa dei cosiddetti “tre saggi” incaricati di elaborare una soluzione legislativa ai problemi dei conflitti di interessi tra l’attività di governo e le proprietà ed incarichi personali del presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi. E’ alla sua lui si deve il decreto sulla Par condicio con cui si è regolamentata per la prima volta in Italia la parità di accesso ai mezzi di comunicazione durante le campagne elettorali. Grande appassionato di tennis, sport che ha praticato fino all’ultimo, Gambino lascia la moglie Gabriella, i due figli, Alberto, Avvocato, Professore Ordinario di Diritto Privato, Prorettore vicario dell’Università Europea di Roma, nonché titolare dello studio Gambino, e Francesco, anche lui giurista e Ordinario di diritto civile all’Università di Macerata, le nuore e gli adorati nipoti Valeria, Agostino jr. e Costanza.

(Associated Medias)