di Mario Tosetti
I talebani provano a trattare e propongono al governo di Kabul una tregua di tre mesi in cambio di 7 mila prigionieri liberati e la rimozione dell’organizzazione dalla black list dell’ ONU. Portavoce delle richieste è Nader Naderi, esponente della squadra dei negoziatori del governo afghano con il gruppo politico dei Talebani in Qatar, che definisce quella pervenuta dai talebani una grande richiesta evidenziando, soprattutto la circostanza per cui il precedente rilascio di 5 mila detenuti ”non ha aiutato a migliorare la situazione, anzi ha aumentato la violenza”.
Nel frattempo l’avanzata dei miliziani continua e a seguito dell’ultimo attacco hanno preso il controllo del lato afghano del valico di Spin Boldak, al confine con il Pakistan, costringendo i vicini a chiuderlo. Da Kabul perviene un tentativo di smentire l’episodio ma risulta documentato da numerose foto che circolano online e testimonianze sul posto secondo cui circa 150 miliziani sono radunati chiedendo di poter entrare in Afghanistan. Spin Boldak è l’ultimo di una serie di valichi conquistati dai miliziani nelle ultime settimane, che hanno preso possesso di posti di confine con Tagikistan, Turkmenistan e Iran. Esercitazioni russe in Tagikistan Esercitazioni militari russe in Tagikistan sono iniziate ieri e proseguiranno fino alla fine della settimana, in seguito all’avanzata dei talebani nel nord dell’Afghanistan.
”Come cittadino, e non come leader politico, ritengo che la pace non si possa ottenere con la forza” ha affermato l’ex ministro delle Finanze Mohammad Mohaqiq, consigliere del presidente afghano Ashraf Ghani, annunciando che nei prossimi giorni una delegazione del governo di Kabul si recherà a Doha per nuovi colloqui con i Talebani. Anche in vista dell’evento che il Pakistan organizzerà sulla situazione in Afghanistan. Mohaqiq ha sottolineato con vigore la sua politica: ”Niente si conquista con i mezzi militari”, contestando l’avanzata dei Talebani.
La situazione è tesa anche dall’altra parte del confine, in Pakistan le forze militari hanno represso l’avanzata di 400 afghani che tentavano di attraversare la frontiera. In proposito, secondo quanto raccontato da un funzionario della sicurezza al confine sudoccidentale di Chaman, che ha chiesto di restare in anonimo: “Una folla di circa 400 pendolari indisciplinati ha cercato di attraversare il cancello con la forza per raggiungere l’Afghanistan. Hanno lanciato pietre, costringendoci a usare gas lacrimogeni”.
Il Pakistan aveva chiuso ieri il suo confine con l’Afghanistan al valico di frontiera di Chaman dopo l’azione dei talebani. I talebani hanno fatto sapere che “è stato fissato un incontro ufficiale oggi per aprire il confine e si spera che avverrà in un giorno o due”. Il valico collega l’Afghanistan con la provincia del Belucistan, dove da decenni si sono rifugiati i leader del gruppo e si trovano un numero imprecisato di combattenti che regolarmente attraversano il confine per rinforzare le loro fila. Dal posto di frontiera passa una delle principali arterie che porta a Karachi, polo commerciale e porta d’accesso al Mare arabico, cruciale per il traffico di eroina che rifornisce le casse dei talebani.
Al contempo i soldati russi in Tagikistan si stanno esercitando in manovre organizzate per mettere alla prova “la prontezza a operazioni di combattimento in una situazione in cambiamento dinamico”, secondo quanto si apprende da fonti difesa russa. Ad oggi i talebani controllano una larga porzione del lungo confine fra Tagikistan e Afghanistan, incluso il varco di Shir Khan Bandar.
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