Alla Camera è iniziata la discussione sulla mozione di sfiducia a Santanchè. La ministra: “Sono zero preoccupata”

Durante il dibattito, sia l’aula che i banchi del governo sono risultati parzialmente vuoti, con FDI che ha deciso di “silenziare” Santanché, indagata per truffa all’Inps nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Milano sulla cassa integrazione Covid della società Visibilia

DANIELA SANTANCHE’ 

La Camera dei Deputati ha avviato la discussione sulla mozione di sfiducia nei confronti della ministra del Turismo Daniela Santanché e successivamente  del collega leghista Matteo Salvini. Durante il dibattito, sia l’aula che i banchi del governo sono risultati parzialmente vuoti, con FDI che ha deciso di “silenziare” Santanché, indagata per truffa all’Inps nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Milano sulla cassa integrazione Covid della società Visibilia. Salvini, invece, è sotto accusa per i suoi rapporti con la Russia. Il governo è intervenuto tramite la sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento, Matilde Siracusano, che ha sollecitato il rispetto per la magistratura.

Quanto alla discussione sul caso Santanchè è intervenuta la deputata M5S Chiara Appendino e ha chiesto se la ministra agisca per il bene dell’Italia o per i suoi interessi personali, annunciando il voto a favore della mozione di sfiducia. Ha sottolineato che la vicenda non riguarda solo aspetti giudiziari, ma anche politici, criticando il ritardo nell’azione nei confronti della ministra. Il leader M5S Giuseppe Conte ha espresso preoccupazione riguardo al mantenimento in carica di ministri accusati di reati gravi, definendo tale atteggiamento un disonore per le istituzioni.

La sottosegretaria Siracusano ha difeso la ministra Santanché e ha criticato i toni del dibattito parlamentare, sottolineando l’importanza del rispetto per la separazione dei poteri e il lavoro della magistratura. Ha evidenziato il rischio di attribuire alla magistratura un ruolo nella composizione dei governi, sottolineando che il Parlamento dovrebbe rispettare il lavoro dei giudici e non anticipare le decisioni processuali.

Anche la deputata di Avs Elisabetta Piccolotti ha annunciato il voto a favore della mozione di sfiducia contro Santanché, criticando i guadagni ottenuti a discapito dei dipendenti e chiedendo le dimissioni della ministra come atto di pudore e comprensione. Ha concluso sottolineando che la mancanza di pudore è rappresentativa non solo della persona coinvolta, ma di tutta la destra.

Daniela Santanchè, a margine della discussione,  ha detto di non essere preoccupata.  “E’ un voto importante, giustamente l’opposizione fa la sua parte – ha sottolineato la ministra- rendendo però più forte la maggioranza”, ha commentato la ministra.

Il messaggio implicito, con la richiesta di massima coesione, sembra essere rivolto a tutto il centrodestra. Nonostante i leader, dalla premier Giorgia Meloni ai due vice Matteo Salvini e Antonio Tajani, si dicano sicuri dell’unità della maggioranza e mantengano una posizione garantista, è evidente che i problemi giudiziari della ministra stanno creando qualche preoccupazione.

Il timore principale è che, se la mozione di sfiducia fosse bocciata, potrebbero emergere ulteriori sviluppi nell’inchiesta appena conclusa o nuove indagini capaci di creare imbarazzi durante una fase cruciale dell’anno elettorale. La speranza non dichiarata è che la stessa ministra valuti l’opportunità di rimanere in carica, specialmente se dovesse arrivare una richiesta di rinvio a giudizio da parte della procura di Milano. Tutto sommato, se il voto venisse rimandato alla settimana successiva o oltre, probabilmente nessuno nel centrodestra ne sarebbe dispiaciuto.

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