Cenati sostiene che il termine dovrebbe essere riservato per descrivere uno sterminio programmato scientificamente di una popolazione, e si oppone alla sua utilizzazione nella prossima manifestazione della CGIL e dell’ANPI del 9 marzo
Roberto Cenati, che da dodici anni guidava l’ANPI di Milano, ha annunciato le sue dimissioni in seguito a un contrasto con l’associazione nazionale sull’uso della parola “genocidio” per descrivere le azioni militari di Israele a Gaza. Cenati sostiene che l’uso di tale termine dovrebbe essere ristretto a scenari di sterminio sistematico e su larga scala di un gruppo di persone, secondo quanto ha dichiarato all’ANSA. Quanto si sta consumando a Gaza secondo Cenati è “un bagno di sangue non un genocidio”.
Nel dettaglio il presidente dimissionario ha espresso disaccordo con l’ANPI nazionale per la decisione di includere l’espressione ‘impedire il genocidio’ nel suo prossimo evento con la CGIL il 9 marzo. Come riportato da Adnkronos, Cenati ha sottolineato: “Genocidio è una parola potente, ma deve essere usata con grande attenzione”.
Al contrario, il presidente nazionale dell’ANPI, Gianfranco Pagliarulo, ha difeso l’uso del termine, spiegando che fa parte degli slogan ufficiali per la grande manifestazione del 9 marzo, parole che sono state adottate dal Tribunale Penale Internazionale. Ha sostenuto che l’impiego di ‘impedire’ dimostra che non esiste attualmente un genocidio, ma c’è il rischio che possa verificarsi.
Cenati, che dal 2022 era anche presidente dell’ANPI regionale, ha sempre evitato di coinvolgere l’ANPI milanese in manifestazioni filo-palestinesi, criticando l’uso del linguaggio in quelle circostanze. In un’intervista al Corriere della Sera, aveva sottolineato quanto fosse “impreciso parlare di genocidio”. Questa posizione era stata oggetto di polemiche anche all’interno della stessa associazione. Le sue dimissioni saranno ufficializzate dal direttivo provinciale tra una settimana.
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