di Corinna Pindaro
Giovanni Melillo è il nuovo procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, nominato a maggioranza con 13 voti il plenum del Csm. Attualmente a capo della procura di Napoli è stato capo di gabinetto di Andrea Orlando quando era ministro della Giustizia Melillo ha sconfitto il suo diretto concorrente, il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri.
Hanno sostenuto Melillo i togati di Unicost e di Area, , il presidente e il procuratore generale della Cassazione, Pietro Curzio e Giovanni Salvi, e i laici Benedetti, Donati e Cerabona. Non c’è stato bisogno di ballottaggio, sono 7 i voti andati al capo della procura di Catanzaro Nicola Gratteri e 5 quelli di Giovanni Russo, finora reggente della procura nazionale antimafia.
Giovanni Melillo, foggiano di 61 anni è in magistratura dal 1985 e ha iniziato la sua carriera come pretore a Barra, nel 1989 è divenuto pretore di Napoli. Successivamente dal 1991 ha svolto il ruolo di pubblico ministero a Napoli mentre tra il 99 e 2001 è stato fuori ruolo presso la Presidenza della Repubblica. Nel 2001 è passato alla Direzione Nazionale Antimafia come pm, dal 2009 al 2014 è stato procuratore aggiunto a Napoli, dal 2014 al 2017 ha svolto il ruolo di capo di Gabinetto dell’allora Guardasigilli Andrea Orlando. Rientrato in magistratura, Melillo è stato per un periodo sostituto procuratore generale a Roma, prima di insediarsi, nell’agosto 2017, a Napoli come procuratore capo, incarico di vertice che ha ricoperto fino a oggi.
“Formulo le mie più sincere congratulazioni a Giovanni Melillo, designato dal Csm per il ruolo di Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo. A 30 anni dalla stagione delle stragi, va ora a Melillo l’alto compito di continuare a proiettare nelle sfide attuali le idee innovatrici di Giovanni Falcone, che progettò una struttura capace di costante rinnovamento e sempre più ampia cooperazione”, ha detto la ministra della Giustizia, Marta Cartabia in merito alla nomina di Giovanni Melillo.
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