Arte: “Money-Go-Round” 32 artisti oltraggiano e recuperano la cartamoneta

Money – Go – Round

Sincretismo e circolarità. Musica, poesia, filosofia informano la mostra “Money – Go – Round” di Rosso20Sette Arte Contemporanea: trentadue artisti oltraggiano, recuperano, ricostruiscono la cartamoneta proveniente da ogni parte del mondo, e dispongono le loro opere su mappe dei sette continenti realizzate da Diamond, Solo, Maupal, Lucamaleonte, Demetrio Di Grado, Amalia Caratozzolo e Diavù.

  1. Giochi di parole

Détourner

Donner à quelque chose (ex. texte littéraire, slogan publicitaire, film) un autre sens que son sens original par divers procédés de masquage ou de surcharge.

Détournement

Action de détourner quelque chose

Qual è il significato del détournement nell’arte contemporanea? La definizione più “recente” la ho trovata in una brochure del Centre Pompidou a Parigi:

On peut s’interroger sur le sens des objets ou le modifier en les changeant de contexte (Dimitrijevic, Brecht); on parle alors de détournement, activité qui consiste à donner aux objets une nouvelle chance.

L’artiste est, parfois, un récupérateur, un metteur en scène de débris hors d’usage ; parfois aussi il donne aux objets une parole plus complexe, plus fondamentale, plus vraie que ce qu’ils nous disent par leur simple valeur d’usage[1].

Il dètournement come attività che consiste nel “donare a un oggetto una nuova possibilità”, descritta per la prima volta in forma programmatica in un celebre articolo del 1956 di Debord e Wolman[2], che indicano nel riuso e nel montaggio «di frammenti di opere sorpassate» la tecnica distintiva di una nuova pratica espressiva, nella quale il raggiungimento di «un certo sublime» è il prodotto di un atteggiamento di completa «indifferenza per un originale svuotato di significato e dimenticato» non certo per caso, gli «esempi più belli», benché del tutto involontari, di tale pratica sono rinvenuti non già «nella declinante produzione estetica», ma «nell’industria pubblicitaria»; inoltre, scrivono gli autori, «è chiaramente nell’ambito cinematografico che il détournement può raggiungere la sua maggiore efficacia, e senza dubbio, per chi dovesse preoccuparsi della cosa, la sua più grande bellezza».[3]

Incredibile il diverso significato che il termine détournement può avere nel mondo del diritto, con espressioni del tipo détournement de fonds, la distrazione o appropriazione indebita di fondi, détournement de pouvoir, inteso come eccesso di potere, détournement de procédure, vale a dire una procedura eccezionale nel diritto amministrativo. E il détournement de avion? Il dirottamento aereo, vera e propria azione terroristica.

  1. Il rovesciamento di prospettiva

 Il rovesciamento di prospettiva implica una sorta di anti condizionamento, non un condizionamento di tipo nuovo, ma una tattica ludica: la riconversione, o meglio il détournement.[4]

Distruzione e rigenerazione: rovesciamento tragico ma carnascialesco, l’alterazione di senso è qui ottenuta attraverso l’anamorfosi di una forma dileggiata e redenta, talora apparentemente ricomposta in un inedito “currency design” – curioso, scioccante o solo blasfemo.

Il détournement come rimessa in gioco globale e manifestazione di creatività, la costruzione di un nuovo ordine significante dopo la svalutazione di quello precedente. Dove c’è “decomposizione” la vi sono le condizioni del détournement.

Abbiamo iniziato due anni fa con la mostra Art is Money – Money is Art, con Money Go Round siamo passati dal solo dollaro americano alle valute attualmente in corso nella maggior parte dei paesi del mondo, un mondo raffigurato dalle “mappe di artista”.

I lavori dei trentadue artisti in mostra partono dalla religione e la mitologia dei vari paesi, passando ai personaggi storici effigiati sulla carta moneta quali Gandhi, Mao Tze Tung, Nelson Mandela e Churchill, fino ad arrivare a rappresentare temi di massima attualità.

Iniziamo dai miti e le divinità dei singoli paesi di origine rappresentati nelle banconote di Diavù, Argimpasa la dea della fertilità in Kazakhstan, Cernobog il Dio Nero degli antichi slavi, Cernunnos divinità pre – celtica raffigurato a lungo inter alia nell’Isola di Man, Supay, dio della morte in Perù e Zlatorog, il leggendario stambecco bianco della Slovenia. Churchill diventa Boris Johnson sulla sterlina di Maupal, che fa altresì una citazione alle produzioni della Nike realizzate interamente in Tailandia. Altri temi legati al mondo dell’economia sono il petrolio raffigurato sulla banconota kuwaitana di Solo, che mette anche in primo piano Che Guevara sul pesos argentino, nonché le vittime delle dinamiche economiche dei vari paesi, dipinti da Neve letteralmente con il sangue.

Due “artivisti”: Piotr Hanzelewicz che lavora su Nelson Mandela e Consuelo Mura che affianca Gandhi alla carpa “koi”, simbolo della perseveranza nella cultura orientale, oltre a omaggiare Higuchi Ichiyo, poetessa, scrittrice e sostenitrice dei diritti delle donne in Giappone e Sirimava Bandaranaike, prima donna al mondo a diventare primo ministro (nello Sri Lanka nel 1960). Andrea Ravo Mattoni passa dalla politica alla storia dell’arte “citando” Caravaggio, Velasquez e Guido Reni.

Venendo a oggi, Mao Tze Tung porta una mascherina antivirus sulla banconota cinese di Diamond, Winston Smith VIII tratta nei suoi lavori il tema dell’amore come diversità, si leggono su cartamoneta espressioni quali Power, Fake, Lust, Trust, “lettere che formano parole che compongono i disegni” di Daniele Tozzi, bellissimi gli stencil di Chekos i laser luminosi che partono dagli occhi nei lavori di Uno, i colori vivaci nelle banconote di Stella Tasca, il simpatico scimpanzé giramondo di About Ponny  e i veri e propri piccoli murales di Paola Beck.

Per concludere sulla cartamoneta, segnalo la banconota siriana con cui Dina Saadi andava a fare la spesa da bambina e i lavori di Marco Rea che annulla lasciando un valore pari a zero sulle sue banconote, ivi compresi i Reais brasiliani che diventano suoi “Rea”.

Passiamo alle mappe. L’Antartico di Amalia Caratozzolo con le mani in cerca di aiuto per risolvere il problema del cambiamento climatico, da mettere in relazione con il suo dollaro polare con la scritta “EXTINCT”. E poi l’Europa di Demetrio Di Grado, in cui un bambino cancella lentamente la Gran Bretagna, in deroga al motto dell’Unione Europea “Uniti nella diversità”, dal latino “in varietate concordia”, altresì rappresentato da Diamond sui dieci euro denominati “Barking to Europe”. Lucamaleonte dipinge l’Africa come un fiore, circondato da rigogliosa vegetazione senza alcun problema di acqua. Vanno visti insieme i personaggi tra fumetto e realtà sulla mappa dell’America del Nord di Solo e lo slancio da supereroe di Papa Francesco che domina sulla America del Sud di Maupal. Bellissima l’Asia raffigurata attraverso una serie di ritratti di Diamond, con ciascun personaggio realizzato a china. Kunapipi, la divinità creatrice della mitologia aborigena, viene dipinta da Diavù sulla mappa della Nuova Zelanda in fiamme.

Dalle cartine geografiche si passa si chiude il cerchio sul mappamondo vintage di cuoio trasformato in opera d’arte grazie agli interventi geometrici, quasi optical, di Emmeu.

Qual è il punto di arrivo delle opere d’arte fatte su banconote originali disposte su carte geografiche? Come nel paradosso di Borges, la mappa svela l’impossibilità di una riproduzione perfetta, indica la “piega” (non solo metaforica) nella quale si insinua il dubbio del falso e del fallimento di una normalità economica.

È l’arte che diventa mero denaro o è il denaro che diventa nuda arte (assumendo in modo esemplare un valore che trascende la realtà materiale e materica)? In entrambi i casi, è un senso smarrito.  In ogni caso, è una “tattica ludica” di situazionista memoria, che non promette la fine o il superamento dell’arte bensì la creazione di nuova creatività, dal momento che mappe e banconote perdono il loro valore geografico e monetario originale per acquistare il valore maggiore di “opera”, estetico ed artistico, all’insegna del recupero, del riutilizzo e del riciclo.

Un’arte anti-classica che “copia la natura”? Che contraddizione in termini! Certamente, un’arte che è espressione creativa dell’attuale periodo di sustainable, shared, circular economy.

E con Money Go Round passiamo dalla circular economy alla circulart economy.

, esercizio di stile? Non lo so, so solo che per noi è un gioco, gratuito e libero, che vede come protagonista il denaro (un altro paradosso). Un vero e proprio prodotto dell’homo ludens, considerata “la scomparsa di ogni elemento di rivalità direttamente derivato dall’appropriazione economica, la creazione di ambienti ludici e la abolizione di ogni separazione tra gioco e vita corrente, tra scherzo e impegno. Il gioco superiore sarà così non – competitivo, sociale e totale”[5].

[1] Catherine Lascault « RÉCUPÉRATION ET DÉTOURNEMENT D’OBJETS », © Centre Pompidou, Direction des publics, Service du développement des publics, Service de l’action éducative et de la programmation publics jeunes et Service de l’information des publics et de la médiation, 2013

[2] Guy Debord, Gil J Wolman, Istruzioni per l’uso del détournement, in GDCC: 44-49; ed. or. in «les lèvres nues», 8 (maggio 1956).

[3] M. Dall’Asta, M. Grosoli, Consumato dal fuoco: il cinema di Guy Debord, ETS, Pisa, 2011

[4] Vaneigem, “Traite de savoir – vivre a l’usage des jeunes générations” (1967)

[5] Perniola, I Situazionisti – Il movimento che ha profetizzato la “Società dello spettacolo”, Roma, 1998, pag. 19

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