Attentato a Mosca. Media russi, potrebbe essere fake la rivendicazione di Daesh

 

Torna ad aleggiare il fantasma dell’Isis, rispuntato dopo l’attentato di ieri sera alla periferia di Mosca. “Combattenti dello Stato Islamico hanno attaccato un grande raduno di cristiani nella cittá di Krasnogorsk alla periferia della capitale russa Mosca uccidendo e ferendo centinaia di persone e causando grande distruzione prima di ritirarsi sani e salvi nelle proprie basi” si legge in un messaggio diffuso dall’agenzia di stampa al Amaq, principale organo di propaganda di Daesh, che cita fonti non precisate della sicurezza, e postato su Telegram.  Con gli Stati Uniti che si sono affrettati a ricordare che a inizio marzo avevano avvertito la Russia del rischio di attacchi da parte di una cellula di Daesh della regione del Khorasan, che si prefigge l’obiettivo di fondare un nuovo califfato che riunisca l’Afghanistan, il Pakistan, l’Iran, ma anche ex repubbliche sovietiche, come il Turkmenistan, il Tagikistan e l’Uzbekistan e di possibili ritorsioni islamiste contro la repressione in atto in Inguscezia, Repubblica cuscinetto tra Ossezia del Nord e Cecenia nell’area caucasica.

Una rivendicazione che, secondo media locali russi, suonerebbe costruita ad arte, tanto piú che l’Isis,  non ha fornito alcuna prova a sostegno di questa affermazione nel breve comunicato rilanciato da Amaq, di cui non si trova per altro traccia sul canale Telegram, il cui testo per altro differirebbe notevolmente da quelli che l’agenzia ha trasmesso in passato.

 

 

(Associated Medias) – Tutti i diritti sono riservati