Nell’attentato di Bruxelles, rivendicato da Abdesalem Al Guilan autoproclamatosi membro dell’Isis, hanno perso la vita due svedesi e una terza persona è stata ferita. L’episodio ha riacceso i riflettori sul fenomeno del terrorismo in Europa
di Emilia Morelli
Girava indisturbato per le vie di Bruxelles, intento a montare e caricare il suo Kalashnikov, per poi compiere un attentato terroristico la sera del 16 ottobre a Bruxelles. Lo si apprende da un video che circola sui social diffuso dallo stesso attentatore. Le immagini lasciano attoniti. Si vede un uomo con indosso una giacca arancione fluo e il casco bianco intento a predisporre l’arma con cui di lì a poco ha ucciso due svedesi e ferito una terza persona. La cosa incredibile è che si vede il terrorista provare l’arma per strada, proprio nel momento in cui transita un’auto Smart, il cui autista esce indenne e prosegue la marcia verosimilmente terrorizzato da quanto appena accaduto. Quindi, l’auto-proclamato “membro dell’Isis” mette via il kalashnikov, salta sulla moto. L’aggressore prima di compiere gli omicidi avrebbe urlato “Allah Akbar”, il tradizionale “grido di guerra” degli islamisti prima di aprire il fuoco contro i suoi bersagli, quindi si sarebbe dato alla fuga a bordo di uno scooter. La pagina Facebook dove ha caricato poi i video aveva il nome di Slayem Slouma.
In un altro filmato, sguardo fisso in camera e tono concitato, rivendica (in arabo) l’attentato e si presenta come “appartenente allo Stato islamico”, vantandosi di aver ucciso “tre miscredenti”, sebbene la terza persona sia stata solo gravemente ferita. L’aggressore nel video afferma di aver sparato per “vendicare i musulmani” e collega la sua azione in particolare ad un fatto avvenuto domenica a Chicago, quando un bambino musulmano è stato pugnalato. “Fosse stato cristiano, lo chiameremmo terrorismo e non un crimine brutale”, aggiunge.
Nel filmato in cui si presenta, scrive l’agenzia di stampa Reuters, dice di chiamarsi Abdesalem Al Guilan e afferma di essere un combattente per Allah. Secondo diversi media belgi l’attentatore ha un accento tunisino. Viveva da irregolare in Belgio ed aveva ricevuto una segnalazione per attività di radicalizzazione. Ora la polizia sta completando l’identificazione attraverso le impronte digitali. La polizia ha poi chiuso il suo profilo social, rendendo inaccessibili i video e ogni altro suo contenuto.
La fuga dell’attentatore è terminata questa mattina quando l’uomo è stato arrestato e poi è deceduto in ospedale. Nel corso di uno scontro a fuoco l’attentatore sarebbe stato ferito dalla polizia col un colpo, rivelatosi fatale, al torace.
La ministra degli Interni del Belgio, Annelies Verlinden ha detto che ” non è escluso” che l’autore dell’attentato di ieri sera a Bruxelles abbia agito insieme a dei complici. Altre due persone sono attualmente ricercate dalla polizia belga. Secondo il sito di informazione Sudinfo gli investigatori stanno studiando la possibilità di trovarsi davanti a una cellula terroristica. Secondo alcuni testimoni l’attentatore era in un bar a fare colazione quando è arrivata la polizia. È stato poi colpito al torace durante la sparatoria successiva.
Intanto gli accessi del Parlamento europeo sono stati bloccati e le persone al suo interno sono state invitate a restare dentro l’edificio, non si sono fatte attendere le prime reazioni dai vertici dell’Ue, le cui istituzioni hanno sede a una manciata di chilometri dal luogo dell’attentato. “Il cuore dell’Europa è stato colpito dalla violenza. Il mio cuore va alle famiglie delle vittime dell’attacco omicida nel centro di Bruxelles. Il mio sostegno va alle autorità e ai servizi di sicurezza belgi che stanno monitorando la situazione”, ha scritto su X (ex Twitter) il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, si è detta “inorridita dall’omicidio indiscriminato avvenuto stasera. Il terrore e l’estremismo non possono infiltrarsi nelle nostre società. Le persone devono sentirsi al sicuro. L’odio non vincerà”.
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