Benny Gantz si è dimesso dal gabinetto di guerra, l’organo decisionale dell’offensiva a Gaza

Le dimissioni di Gantz erano previste da tempo: a metà maggio aveva dato a Netanyahu tre settimane per approvare una serie di obiettivi strategici per porre fine alla guerra e definire il futuro

Nella serata del 9 giugno, Benny Gantz, leader del partito di opposizione israeliano Blu e Bianco, si è dimesso dal gabinetto di guerra, l’organo decisionale per la guerra nella Striscia di Gaza, e ha ritirato il sostegno del suo partito al governo di Benjamin Netanyahu. La decisione è stata appoggiata dalla maggioranza dei membri di Blu e Bianco, come riportato da Haaretz, uno dei principali quotidiani del paese.

Gantz ha descritto la decisione come «dolorosa e complessa». Dopo la conferenza stampa trasmessa in diretta televisiva, il primo ministro Netanyahu ha dichiarato di essere disposto ad accettare il sostegno di qualsiasi forza politica per il governo.

Nonostante l’uscita di Gantz, il governo di Netanyahu non crollerà immediatamente poiché dispone ancora di una maggioranza parlamentare sufficiente. Tuttavia, questo evento segnala la fine dell’unità politica tra i leader israeliani e potrebbe creare problemi al governo di Netanyahu nel lungo periodo.

Le dimissioni di Gantz erano previste da tempo: a metà maggio aveva dato a Netanyahu tre settimane per approvare una serie di obiettivi strategici per porre fine alla guerra e definire il futuro. Gli obiettivi principali includevano il recupero degli ostaggi, la demilitarizzazione di Gaza e la creazione di un ente di gestione transitorio a controllo statunitense, europeo e palestinese per un nuovo governo a lungo termine.

L’ultimatum è scaduto l’8 giugno, e Gantz ha tenuto una conferenza stampa il giorno successivo per annunciare le dimissioni. Fonti di Haaretz riferiscono che Gantz ha considerato di concedere più tempo a Netanyahu, vista la liberazione di quattro ostaggi israeliani rapiti il 7 ottobre, ma ha concluso che ciò non fosse sufficiente.

Durante questi mesi, Gantz ha criticato Netanyahu, accusandolo di anteporre i propri interessi a quelli della sicurezza nazionale e di non avere una strategia chiara per la guerra. La crescente insoddisfazione nei confronti di Netanyahu è dovuta anche alla percezione che non stia raggiungendo gli obiettivi prefissati: riportare gli ostaggi in Israele e distruggere Hamas.

Anche il ministro della Difesa Yoav Gallant, che fa parte dello stesso partito di Netanyahu, ha criticato il primo ministro per motivi simili. È probabile che il gabinetto di guerra verrà sciolto.

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