Biden potrebbe essere il primo presidente Usa a riconoscere il genocidio armeno

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di Mario Tosetti

Il 24 Aprile, secondo quanto riporta  il New York Times, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden riconoscerà come genocidio l’uccisione di 1,5 milioni di armeni durante il periodo della della Prima Guerra mondiale da parte dell’impero ottomano. La data non è casuale, ricorre infatti  106simo anniversario dell’eccidio di massa.

Una mossa che ha una portata simbolica senza precedenti. Biden sarebbe il primo presidente americano in carica a dare un tale riconoscimento, i precedenti sono una dichiarazione scritta del 1982 sull’Olocausto di  Ronald Reagan in cui  fece riferimento al genocidio armeno  e l’approvazione da parte  di Camera e Senato di misure nel 2019 per rendere il riconoscimento del genocidio argomento formalmente riconosciuto della politica estera degli Stati Uniti. Il rischio per  la Casa Bianca è, però, di  incrinare ulteriormente i rapporti con la Turchia, alleato della Nato. “Il presidente ha deciso che pronuncerà la parola genocidio sabato” ha detto una fonte al quotidiano americano. Ma altri avvisano che non è nulla di definitivo e la Casa Bianca potrebbe cambiare idea all’ultimo momento per non peggiorare i rapporti con Ankara. Da altro punto di vista gli statunitensi ricordano che un anno fa, durante la campagna presidenziale, Biden aveva commemorato lo sterminio e aveva promesso: “Se sarò eletto appoggerò una risoluzione per riconoscere il genocidio armeno”.

Si tenga presente che la Turchia, nata dopo la dissoluzione del Sultanato, ha sempre negato il massacro degli armeni, si dice convinta che tale tragico capitolo sia imputabile alla rivolta degli armeni contro la Turchia, riconosce che ci fu una guerra civile, ammettendo vittime  però sia da una parte che  dall’altra. Ma quelle “marce della morte”, la fame, lo sfinimento, le impiccagioni rappresentano ancora una delle ferite più dolorose e divisive della comunità internazionale.

Finora il presidente americano ha omesso di confrontarsi con il suo omologo turco Recep Tayyip Erdogan e l’amministrazione Biden non ha mancato di fare pressione sulla Turchia sul rispetto dei diritti umani. Rimane in campo poi la critica sull’acquisto dei missili S400 dai russi e non sono affatto superate le divisioni tra i due Paesi in Siria. Nel 2019 sia la Camera che il Senato avevano approvato una risoluzione non vincolante che parlava di genocidio armeno ma, ad oggi nessun presidente americano si è  ancora esposto pronunciando quella parola. 

 

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