Brexit, l’Ue avvia un’azione legale

L’annuncio di Boris Johnson sulla proposta di modifica unilaterale del Protocollo per l’Irlanda del Nord trova contrarie Belfast ma anche Bruxelles, che riprende la procedura d’infrazione congelata nei mesi scorsi

Di Matteo Meloni

È ancora caos post Brexit, con rischi incalcolabili e potenzialmente deleteri. L’annuncio di Boris Johnson sulla proposta di modifica unilaterale del Protocollo per l’Irlanda del Nord, parlamentarizzata a inizio settimana, trova consensi solo tra le fila del Partito conservatore, mentre le opposizioni, l’attuale maggioranza di rappresentanti a Belfast e l’altro attore protagonista della vicenda, l’Unione europea, chiudono ogni possibilità che questo possa avvenire con nuove contrattazioni. Bruxelles avvia un’azione legale contro il Governo di Sua Maestà, riprendendo con la procedura d’infrazione congelata nei mesi scorsi.

Da un lato, dunque, la presa di posizione di Londra che parla, tramite la Ministra degli Esteri Liz Truss, di soluzione ragionevole; dall’altra quella della Commissione europea, decisamente contraria. “L’idea di rinegoziare il protocollo – ha affermato categoricamente Maroš Šefčovič, Vice-Presidente di Ursula von der Leyen – non è realistica. Non è stata trovata nessuna soluzione alternativa a questo equilibrio delicato e negoziato a lungo. Rinegoziare non farebbe che prolungare l’incertezza legale per le persone e le imprese nell’Irlanda del Nord. Quindi – conclude secco Šefčovič – l’Unione europea non intende rinegoziare il protocollo”.

Il Protocollo per l’Irlanda del Nord fa parte del post Brexit deal e mantiene quella parte di Regno Unito all’interno del mercato unico Ue dei beni. Una scelta arrivata per il rischio di hard border, un confine chiuso con il resto dell’isola, la Repubblica d’Irlanda, che evita controlli ai movimenti di cose e persone. Al contrario, sono presenti check sui beni in entrata da altre parti del Regno Unito. Il Dup (Democratic Unionist Party) vicino alla corona britannica, ha rifiutato la condivisione del potere (prevista per l’Irlanda del Nord) con lo Sinn Fein — vincitore per la prima volta nella storia della maggioranza, in seguito alle elezioni di maggio — se il protocollo non verrà modificato.

Ma la maggioranza, che desidera l’unificazione con la Repubblica d’Irlanda, condivide i principi di quanto già formulato tra Londra e Bruxelles. “Non ci faremo tenere in ostaggio a causa del protocollo, non saremo un danno collaterale del game of chicken con l’Unione europea”, disse O’Neill pochi giorni dopo l’elezione. Sulla questione è intervenuto anche il Primo Ministro irlandese, Michael Martin: “Noi non accettiamo il racconto del Governo britannico o di alcuni Ministri, in base al quale l’Unione europea sarebbe priva di flessibilità, e cose del genere. Non è così, assolutamente, l’Unione europea è stata estremamente propositiva, nell’ultimo anno, nel cercare soluzioni ai problemi concreti nell’implementazione del protocollo”.

Testo e foto pubblicati per gentile concessione di Eastwest, magazine di geopolitica diretto da Giuseppe Scognamiglio www.eastwest.eu

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