di Corinna Pindaro
“Per noi non è un colpo di Stato. È la liberazione del nostro Paese guidato da incapaci”, questo il grido di centinaia di persone in Burkina Faso che, nelle strade della capitale Ouagadougou, ha manifestato in favore dei militari insurrezionisti che hanno destituito e arrestato il presidente Roch Marc Christian Kaboré. Il golpe è stato reso noto attraverso l’emittente Tv nazionale RBT e tramite le parole del suo giovane portavoce, il capitano Sisdorè Kader Ouedragogo.
Appresa la notizia una folla festante ha accolto gli autori del colpo di Stato. La popolazione ha subito per anni, infatti, la violenza e il regime di terrore instaurato dai gruppi jihadisti estremi nel paese. “Avevamo chiesto in diverse occasioni le dimissioni del presidente Kaboré, che non ha ascoltato questo appello. L’esercito ci ha ascoltato e capito”, afferma sollevato Lassane Ouedraogo, manifestante di 43 anni e attivista della società civile. Alcuni manifestanti sono scesi nelle strade sventolando le bandiere del Mali e della Russia chiedendo una cooperazione con Mosca, analogamente a quanto fatto dalla giunta militare di Bamako. A parte il clima festoso della manifestazione, a Ouagadougou la vita sembra tornata alla normalità: il grande mercato, i negozi o i distributori di benzina sono aperti, senza una notevole presenza militare, come ha osservato un corrispondente dell’Afp.
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