Caso Petrocelli, si sono dimessi tutti i Senatori della commissione Esteri per destituirlo dalla presidenza

di Carlo Longo

Vito Petrocelli sarà destituito dalla presidenza della commissione Esteri del Senato dopo che quasi tutti i componenti della commissione stessa hanno deciso di dimettersi. Dopo le dichiarazioni filoputiniane espresse da Petrocelli in relazione alla vicenda in Ucraina si sono invocate da più parti le sue dimissioni, anche dal suo stesso partito il Movimento 5 Stelle, ma il Presidente della commissione Esteri si è sempre rifiutato di lasciare la carica.

Hanno, così, cominciato ad arrivare le dimissioni dei componenti della commissione. Il primo a presentarle alla Presidenza del Senato è stato Pierferdinando Casini, sono poi arrivate le lettere dei cari componenti provenienti tanto dal Pd che dalla Lega. “Abbiamo già rassegnato le nostre dimissioni nelle mani della Presidente del gruppo Simona Malpezzi e non parteciperemo ai lavori della Commissione Esteri finché non si risolverà la questione della presidenza Petrocelli”, ha detto il senatore Alessandro Alfieri, capogruppo Pd in commissione. Oltre ai senatori della Lega presenti in commissione -Tony Chike Iwobi, Stefano Lucidi, Matteo Salvini e Manuel Vescovi – si è dimesso anche Adolfo Urso di Fdi. “Ho rassegnato le mie dimissioni, come unico componente di Fratelli d’Italia, dalla commissione Esteri del Senato. Abbiamo il dovere di garantire la piena operatività della Commissione in un momento così importante nelle relazioni internazionali del nostro Paese. Ma soprattutto è necessario che la presidenza della Commissione ritorni a svolgere quel ruolo di garanzia e di terzietà che di fatto Petrocelli non esprime più e dal quale, inoltre, gli stessi componenti non si sentono rappresentati”, ha sottolineato Urso.

Per quanto riguarda, invece, il Movimento 5 Stelle il leader M5s, Giuseppe Conte, ha da subito affermato che “tutti i senatori M5s si dimetteranno. Ho già assicurato che il M5s contribuirà a superare l’empasse in commissione”. E si dice convinto che “anche il senatore Airola che è persona intelligente e seria e di cui mi pregio di essere amico si dimetterà”. E poco dopo arriva l’annuncio di Airola, inizialmente unico presente alla convocazione della commissione insieme al presidente Petrocelli. “Dopo aver avuto un colloquio molto cordiale con il presidente del Movimento, Giuseppe Conte, conscio anche della necessità di non indebolire un’azione politica che si ribadisce con forza contraria alla guerra e sostenitrice della via diplomatica per la pace, ho deciso di dimettermi definitivamente dalla commissione Esteri di palazzo Madama”, ha detto Airola.

Nonostante l’accaduto il presidente Petrocelli è inamovibile.  “Non mi dimetterò e in ogni caso farò ricorso alla Corte Costituzionale” ha fatto sapere Petrocelli che ha aggiunto, “Non farò ricorso sulla decisione – ancora non ufficializzata – dell’espulsione dal Movimento 5 Stelle. Faccio politica da quando ho sedici anni e sono abituato a tutto ma credo che la decisione di rimuovermi dalla presidenza della commissione potrebbe creare un pericoloso precedente, mi fa un po’ pena la situazione per la struttura di questa istituzione. Sarà sicuramente un caso studio per la giurisprudenza. Forse, siccome siamo in clima di guerra, qualcuno potrebbe pensare sia utile eliminare un pericoloso filo-russo e filo-putiniano, io credo che in realtà sia stato montato tutto”.

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