Il padre Roberto Salis ha ribadito che la disparità di trattamento tra Ilaria e Marchesi, al quale è stata rifiutata l’estradizione, denota che qualcosa non và. L’uomo ha poi aggiunto che si attende ora l’esito dell’appello alla sentenza che ha disposto il rifiuto dei domiciliari
“Il fatto che abbia telefonato personalmente e con così tanta rapidità mi ha colpito molto. Lo ringrazio davvero tanto per il suo coinvolgimento”. Queste sono state le parole di Ilaria Salis, docente 39enne italiana detenuta a Budapest e sotto processo con l’accusa di aver partecipato all’aggressione di due militanti di estrema destra nel giorno dell’Onore di febbraio 2023, in merito alla telefonata del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al padre, Roberto Salis, come riportato dall’agenzia Ansa.
La chiamata dal Quirinale è avvenuta dopo la decisione del tribunale ungherese di non concedere alla donna di 39 anni il regime degli arresti domiciliari, poiché secondo il giudice ungherese Jozsef Sos persisterebbe ancora il rischio di fuga. Il Capo dello Stato ha confermato il suo interesse per il caso e ha espresso disappunto per la decisione del giudice.
“Ilaria sta bene e si sta riprendendo”, ha dichiarato Roberto Salis confermando che è stata una delusione “perché ci speravamo molto, ma lei ha una grande forza d’animo e non dubito che affronterà questa prova di resistenza con coraggio”. “Quello che è successo giovedì – ha aggiunto – con la sentenza per Ilaria e quella per Gabriele Marchesi ha rafforzato l’impressione che ci sia qualcosa di sbagliato e che vi sia chiaramente una disparità nell’applicazione dei principi costituzionali”. L’uomo ha poi aggiunto: “Ora attendiamo l’esito dell’appello contro il rifiuto degli arresti domiciliari, che almeno verrà valutato da un altro tribunale e non sarà più nelle mani del giudice Jozsef Sos, che mostra un palese pregiudizio nei confronti di Ilaria e che in Italia sarebbe già stato escluso”.
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