La Procura di Milano ha avanzato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti della ministra del Turismo Daniela Garnero Santanchè, insieme ad altre due persone e due società, tra cui Visibilia, per presunte violazioni nella fruizione della cassa integrazione in deroga durante la pandemia di Covid-19
Emergono ulteriori sviluppi nel caso riguardante la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, poiché la Procura di Milano ha avanzato la richiesta di rinvio a giudizio nei suoi confronti e di altre due persone, incluso il compagno della ministra, Dimitri Kunz, e due società nel contesto del caso Visibilia. Le accuse riguardano presunte pratiche truffaldine nell’utilizzo della cassa integrazione durante la pandemia di Covid-19.
La questione si focalizza sulle presunte irregolarità nella gestione della cassa integrazione per dipendenti di Visibilia, che secondo gli inquirenti avrebbero continuato a lavorare nonostante fossero stati messi in cassa integrazione a zero ore. Sarebbero state ottenute ingiustamente 20.117 ore di cassa integrazione per un totale di 126.468 euro, secondo quanto affermano gli inquirenti. La richiesta di rinvio a giudizio coinvolge anche le due società Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria.
L’indagine è scaturita dalla denuncia di Federica Bottiglione, ex responsabile Investor Relations dell’azienda, che ha rivelato presunte manovre illecite per ottenere la cassa integrazione. Conversazioni intercettate tra i manager di Visibilia avrebbero evidenziato una presunta consapevolezza delle pratiche irregolari adottate.
Secondo quanto emerso dalle indagini, Visibilia Editore avrebbe compilato autocertificazioni Inps e consegnato in ritardo le buste paga, mentre i dipendenti sono stati invitati a tacere sulle irregolarità. Alcune telefonate tra i manager, inclusa una conference call del novembre 2021 a cui ha partecipato anche Dimitri Kunz, avrebbero evidenziato un tentativo di giustificare le pratiche irregolari.
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