Cdm, chiesto scostamento di bilancio per far fronte al caro energia. Meloni: “Immaginiamo un indebitamento al 4,5% che andrà a scendere”

di Corinna Pindaro

In una settimana politica piena che si è aperta con la nomina dei sottosegretari ed è continuata con la visita della premier a Bruxelles si è riunito per il terzo incontro il nuovo esecutivo. Giorgia Meloni, in apertura alla conferenza stampa che ha seguito il Consiglio dei ministri ha spiegato che era stato convocato “prioritariamente per l’approvazione della Nadef, propedeutica alla definizione della legge di bilancio. Riusciamo per il 2022, grazie all’extragettito Iva di un terzo trimestre favorevole che prevede uno 0,5% di Pil in più, a liberare circa 9,5 miliardi già per la prossima settimana, che vorremo utilizzare sul caro energia”.

La premier ha continuato affermando: “Faccio appello al Parlamento che approvi il testo al  più presto. Per il 2023 immaginiamo un indebitamento al 4,5% che poi andrà a scendere fino al 3% nel 2025, così liberiamo 22 o 23 miliardi di euro che ugualmente destiniamo in via esclusiva al caro energia. Sono oltre 30 miliardi di euro fino a fine 2023 per far fronte alla crisi energetica”.

Nel dettaglio, l’esecutivo ha approvato la proposta per la Nadef, la Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza, che dovrà essere presentata alle Camere affinchè sia autorizzato lo scostamento di bilancio necessario per far fronte al caro energia.

Inoltre, secondo quanto riferisce Meloni, il Cdm ha approvato “un’altra misura che riguarda il tema dell’energia, per liberare alcune estrazioni di gas italiano favorendo concessioni già in essere o nuove concessioni, chiedendo ai concessionari di mettere a disposizione in cambio, da subito sin da gennaio, gas tra 1 miliardo e 2 miliardi di metri cubi, da destinare alle aziende energivore a un prezzo calmierato”. Il prezzo del gas, infatti, sembra che in questo periodo stia scendendo “ma non durerà molto se non ci saranno provvedimenti concreti dall’Europa”, ha avvertito la leader di Fdi che ha aggiunto, “L’ultimo Consiglio europeo ha fatto registrare passi in avanti”, e “il 24 novembre ci sarà un nuovo consiglio dei ministri dell’energia. Speriamo in determinazioni più concrete. Ieri abbiamo acceso molto i riflettori” sulla necessità di “risposte concrete”.

Sul tavolo del Cdm c’era ovviamente in discussione la questione degli aiuti all’Ucraina. In proposito Meloni ha ribadito che è necessario che l’Italia resti “nella sua dimensione occidentale ed europea”. “Lavoriamo per mantenere tutti gli impegni internazionali. Al di là delle sfumature” io “non prevedo problemi” nella maggioranza che ha sempre votato “seriamente a sostegno della causa ucraina”, ha affermato la premier.

Per quanto riguarda il dibattuto provvedimento del decreto anti-rave Meloni si è detta pronta ad accettare modifiche costruttive. “Se qualcuno sui rave ha norme migliorative lo ascoltiamo” ma un punto non è in discussione: “Vogliamo impedire che non si rispettino le leggi dello Stato, la storia di chi non vuole rispettare le leggi è finita”.

In relazione all’aggiornamento della Nadef, il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti ha spiegato che per l’anno prossimo è prevista una crescita del Pil dello 0,6% “inferiore rispetto a quella che poteva essere la previsione più ottimistica”.  Il deficit passerà dal 3,4% tendenziale al 4,5% programmatico. Prevista dal governo anche “una discesa del debito costante fino a 141,2% nel 2025”, ha aggiunto. Per quanto riguarda il prezzo del gas per il ministro dell’Economia, rispetto all’attuale riduzione del prezzo, per i prossimi mesi non ci sono previsioni ottimistiche.

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