Cina, lo stato delle relazioni con la Corea del Sud

Il Ministro degli Esteri sudcoreano Park Jin incontrerà a Qingdao il collega cinese Wang Yi: dai rapporti economici alla politica dei tre no, passando per l’alleanza sui semiconduttori Chip 4, numerosi i nodi da scogliere

di Matteo Meloni

Il Ministro degli Esteri della Corea del Sud, Park Jin, vola in Cina per una visita di tre giorni, evento che segna un importante momento di discussione per i Governi di Pechino e Seul, alla ricerca di equilibrio in un contesto internazionale sempre più complicato. La visita di Park nella Repubblica popolare, che si svolgerà a Qingdao e non a Pechino per questioni legate alla pandemia, è la prima da quando il nuovo Presidente Yoon Suk-yeol si è insediato, e sarà utile per fare il punto della situazione sulla salute delle relazioni sino-coreane, tra richieste di chiarimenti e considerazioni sugli scambi commerciali.

Infatti, la presidenza Yoon ha affermato di volersi discostare dalle promesse legate alla politica dei ‘tre no’, discusse apertamente in campagna elettorale dai candidati, lontani dal rispetto della misura che prevede che Seoul non partecipi al network difensivo missilistico degli Usa, a un patto di alleanza con Washington e Tokyo e allo sviluppo ulteriore di THAADTerminal High Altitude Area Defense. Una scelta da leggere nel quadro del cambiamento internazionale verificatosi con l’invasione russa in Ucraina.

Ecco perché diventa una vera e propria sfida la visita di Park a Qingdao dove, incontrando il Ministro degli Esteri Wang Yi, dovrà trovare un bilanciamento tra le richieste cinesi e quelle statunitensi. Considerando anche fattori di politica interna, che l’hanno visto criticato per la scelta di non incontrare Nancy Pelosi, recentemente in Asia per un tour in più nazioni che l’ha portata anche alla discussa visita di Taiwan. Un frangente storico difficile per tutti, ancor di più per Cina e Corea del Sud, con Seul alleata statunitense in molteplici settori, ma che ha in Pechino un partner commerciale di grande peso.

“Promuovendo attivamente la comunicazione strategica ad alto livello, possiamo comprendere meglio le rispettive posizioni, ridurre al minimo i fraintendimenti ed allargare gli spazi di interesse comune”, ha affermato il Ministro degli Esteri sud coreano in conferenza stampa. È con questo spirito che si approccia all’incontro con Wang Yi, il quale ritiene che l’impiego di altre batterie del sistema THAAD in Corea del Sud rischi di penetrare nel sistema radar cinese. Con le conseguenze del caso nelle relazioni sino-coreane se questo dovesse verificarsi, ovvero il raffreddamento della cooperazione economica e culturale.

Un rischio impattante per entrambe le nazioni, che si ritrovano divise anche sull’invito Usa di partecipare all’alleanza Chip 4 sui semiconduttori, di cui farebbero parte anche Giappone e Taiwan. Una scelta sull’alleanza non sarebbe ancora stata ancora presa da Seul, che ha comunque deciso di partecipare ad un incontro preliminare. Ciononostante, il Governo sudcoreano ha voluto specificare che non intende ostracizzare la Cina nell’eventualità che l’alleanza sui chip con Washington, Tokyo e Taipei dovesse formalizzarsi. “Stiamo valutando la questione sulla base dei nostri interessi nazionali, non con l’intenzione di costruire un gruppo esclusivo anti Pechino”, ha dichiarato il Ministro dell’Industria Lee Chang-yang.

Testo e foto pubblicati per gentile concessione di Eastwest, magazine di geopolitica diretto da Giuseppe Scognamiglio www.eastwest.eu

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