Cipro, il Consiglio di sicurezza Onu condanna l’attacco ai caschi blu da parte dei cittadini turco-ciprioti. Erdogan: “Inaccettabile”

La condanna è relativa all’aggressione subita dalle forze di pace Onu che presidiano la zona cuscinetto che divide la parte turca di Cipro da quella greca. I caschi blu avevano tentato di bloccare la costruzione di una strada non autorizzata

di Carlo Longo

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite ha fermamente condannato “gli attacchi contro le forze di pace Onu” da parte dei turco-ciprioti denunciando anche una “violazione dello status quo” nella ‘zona cuscinetto’. Dopo essersi riuniti i 15 membri hanno rilasciato una dichiarazione in cui si legge “che gli attacchi alle forze di pace possono costituire un crimine ai sensi del diritto internazionale”.

La condanna è avvenuta a seguito di un attacco ai Caschi blu, i pacekeeper dell’ Onu, da parte dei turco- ciprioti che hanno tentato di forzare una postare con dei buldozer. I soldati di pace presidiano dal 1974 la cosiddetta zona cuscinetto che divide la parte di Cipro turca da quella a sud, greca. A minare l’equilibrio è stato il tentativo dell’Onu di impedire che venga costruita una strada non autorizzata che dovrebbe collegare il villaggio di Arsos, nella parte settentrionale, al villaggio di Pyla, che si trova appunto nella zona cuscinetto. Nello scontro sono stati feriti almeno tre caschi blu.

Immediata la risposta della Turchia. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha definito “inaccettabile” il comportamento delle forze di peacekeeping delle Nazioni Unite a Cipro, in riferimento al blocco dei lavori da parte turco cipriota.” Impedire ai turco ciprioti che vivono a Pile di raggiungere la propria patria non è né legale né umano”, ha detto Erdogan.

Anche il ministro degli esteri turco si è opposto alla condanna da parte delle Nazioni Unite affermando: “La dichiarazione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è completamente fuori dalla realtà. Invece di dare un contributo positivo al problema, questa dichiarazione rende il processo più difficile”.

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