Confisca Ariston, la Farnesina convoca l’ambasciatore russo: “Forte disappunto, Mosca ritiri il provvedimento”

Il ministro degli Esteri Tajani ha convocato un incontro sul tema della Russia con rappresentanti della Farnesina e di Confindustria e sta collaborando con i partner del G7 e dell’UE per formulare una risposta adeguata

La Farnesina ha manifestato un forte disappunto all’ambasciatore russo in relazione al trasferimento in amministrazione temporanea della Ariston Thermo Rus Llc, filiale dell’azienda italiana Ariston Holding, ora sotto il controllo della Gazprom Household Systems Jsc, società affiliata al colosso statale russo Gazprom. Tale trasferimento è stato effettuato in base a una legge russa che consente a Mosca di confiscare i beni delle nazioni considerate “ostili”, senza preavviso. La Farnesina ha esortato la Russia a revocare tali misure e ha sottolineato che non esiste alcun fondamento legale per tale azione, soprattutto considerando che Ariston non è coinvolta nella crisi internazionale attuale.

L’ambasciatore russo ha difeso la legittimità della decisione, affermando che si tratta di una risposta a comportamenti ostili da parte degli Stati Uniti e di altri stati affiliati, che mirano a privare illegalmente la Russia e le sue entità giuridiche del diritto di proprietà. Ha anche respinto le critiche provenienti dall’Occidente, definendo la retorica aggressiva e irresponsabile.

Il ministro degli Esteri Tajani ha convocato un incontro sul tema della Russia con rappresentanti della Farnesina e di Confindustria e sta collaborando con i partner del G7 e dell’UE per formulare una risposta adeguata, valutando le conseguenze della decisione russa. L’Unione Europea ha già condannato fermamente l’azione russa, definendola una violazione del diritto internazionale.

Il ministro delle Imprese Urso ha garantito che l’Italia proteggerà le imprese coinvolte in accordo con la Commissione Europea e che sta lavorando per rispondere a simili atti di ritorsione.

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