Dall’esclusione dei buyer russi alle fiere al divieto del G7 di esportazione di opere d’arte in Russia. Le misure delle istituzioni sul confitto in Ucraina

Come si sta muovendo il mondo della politica e della cultura per sanzionare la Russia e sostenere l’Ucraina? Un punto sulle iniziative più significative degli ultimi mesi

di Fabrizia Carabelli

Dalle dimissioni di Elena Kovalskaya dal Teatro statale e Centro Culturale Vsevolod Meyerhold di Mosca al ritiro in massa dei curatori e degli artisti del Padiglione Russia alla 59esima Biennale di Venezia, nell’ultimo mese sono state massicce le manifestazioni di protesta da parte del mondo della cultura in merito al conflitto Russo-Ucraino. Così come tante sono state le iniziative artistiche in difesa del patrimonio Ucraino per frenare la distruzione dei monumenti e dei beni storico artistici del paese oltre che per sostenere i lavoratori del mondo della cultura che si sono trovati costretti a fuggire dal loro paese, cercando rifugio altrove. Per citare ancora un esempio concreto, gli ultimi eventi commerciali, anche italiani, primo fra tutti Miart, hanno escluso i buyer russi dalle preview e dalle partecipazioni fieristiche. Tutti piccoli contributi che hanno mandato un forte messaggio alla comunità. Tuttavia, è impossibile non pensare a come ci sia bisogno di azioni più concrete da parte del mondo della politica: Come si stanno muovendo le maggiori forze mondiali per tutelare l’Ucraina e frenare la potenza Russa anche sul piano economico?

Abbiamo visto come la risposta dell’occidente all’invasione russa dell’Ucraina si sia dimostrata compatta, le potenze d’Europa e America si sono mosse per imporre importanti sanzioni al sistema economico della potenza guidata da Vladimir Putin. Il congelamento dei beni russi presenti nelle banche dell’UE, degli Stati Uniti, d’Inghilterra, del Canada e del Giappone hanno colpito molti oligarchi che si sono dimostrati a favore dell’attacco sferrato alla popolazione ucraina e non sono pochi i nomi di coloro che tra questi possiedono importati collezioni d’arte.

padiglione Russia, Biennale di Venezia

L’unione Europea ha inoltre disposto una serie di sanzioni speciali ad personam nei confronti di un ristretto gruppo di fedelissimi al presidente russo, considerati in particolar modo favoriti o esposti alla lente dei media e delle istituzioni per le loro stravaganze da super ricchi. I loro nomi sono stati inseriti in una “black list” diffusa dalla gazzetta ufficiale dei 27 paesi dell’Unione, una lista in continuo aumento nella quale compaiono nomi di oligarchi come Gennady Timchenko, Vladimir Potanin, Pyotr Olegovich Aven or Roman Abramovich. Si tratta di personaggi che nel corso degli ultimi decenni hanno fortemente influenzato l’andamento del mondo dell’arte. Basta ricordare che Abramovich ha fatto la storia acquistando nel 2008 un trittico di Francis Bacon da Sotheby’s per la cifra record di 78, 3 milioni di dollari, comprando nello stesso anno un dipinto di Lucian Freud da Christie’s per 33,6 milioni di dollari.

In questo discorso anche le case d’asta si sono mosse compatte, cancellando le aste in programma dedicate all’arte russa. Un’intervista a Mariolina Bassetti, Presidente di Christie’s Italia e direttrice del dipartimento di Arte del dopoguerra e contemporanea, ha chiarito su Inside Art la posizione del mercato dell’arte all’invasione Russa dell’Ucraina esprimendo parole molto dure nei confronti della Russia.

Alla metà di marzo, il governo britannico, insieme agli alleati del G7, ha annunciato un divieto totale di esportazione verso la Russia di beni di lusso di fascia alta, e tra questi ci sono proprio arte e antiquariato. Un’azione messa in campo proprio per infliggere il massimo danno all’economia russa e, come affermato dal Cancelliere dello Scacchiere del Regno Unito, Rishi Sunak «per frenare l’accesso della Russia alla finanza internazionale, sanzionando i compari di Putin, in modo da esercitare la massima pressione economica sul suo regime».

Gli organismi che attualmente sanzionano la Russia includono l’Office of Foreign Assets Control (OFAC) del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, la Commissione europea dell’UE e l’Office of Financial Sanctions Implementation (OFSI) del Regno Unito. Mentre non ci sono attualmente leggi contro la vendita di arte a un individuo russo, ci sono invece divieti nel fare affari con chiunque appaia su una lista di sanzionati o che ha una partecipazione in una società che è stata sanzionata, le conseguenze sono il pagamento di multe o una pena detentiva.

Che cosa significa? “Qualunque azienda – riporta The Art Newspaper le parole di Silvia Stabile e Manlio Frigo dello studio legale Bonelli Erede – che compra o vende opere d’arte deve effettuare una “due diligence” per prestare la massima attenzione».  Con questo termine si intende un’attività di investigazione e di approfondimento di dati e di informazioni preventiva in modo da intensificare verifiche e controlli. “Molte domande – aggiungono – tra l’altro sorgono dal fatto che in questo momento per un collezionista russo è molto complesso permettersi di pagare le opere d’arte, dato il valore molto basso del rublo e le molte restrizioni finanziarie in vigore”.

Image courtesy Phillips

Secondo il Dipartimento di Stato americano per arginare gli spostamenti dei multimilionari russi, molte compagnie aeree stanno cancellando i voli da e per la Russia  e numerosi paesi hanno chiuso il loro spazio aereo alle compagnie russe. Tuttavia, nonostante le misure attivate, molti collezionisti lavorano in porti franchi, in zone che attualmente non sono soggette a restrizioni, come New York, Ginevra o Lussemburgo.

“Se un oligarca sanzionato – sottolinea Nicholas O’Donnell, partner dello studio legale Sullivan and Worcester di Boston – caricasse il suo yacht o il suo Gulf Stream G550 per esempio con dei Basquiat e cercasse di spostarli in un paese più favorevole, i funzionari della dogana lo ostacolerebbero all’arrivo”.

La stampa ha parlato molto di come siano state utilizzate negli ultimi mesi le criptovalute per aggirare le sanzioni, soprattutto in relazione all’emergere degli NFT nel mercato mondiale dell’arte, ma si tratta di un aspetto che Frigo e Stabile contestano per la facilità con cui si possono monitorare le transazioni delle monete virtuale. “Le criptovalute sono sulla lista delle sanzioni dell’UE e l’OFAC ha emesso una nuova guida per chiarire che i cittadini statunitensi e le imprese di asset digitali devono rispettare le sanzioni contro la Russia. Quindi sarà praticamente impossibile da usare come metodo di evasione da parte dei collezionisti russi”.

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