Consiglio europeo, Meloni: “No ad allarmismi, non è una chiamata alle armi”

Meloni ha cercato di ridimensionare le aspettative nefaste riguardo a un’accelerazione sul tema del riarmo dell’Europa

Giorgia Meloni, al termine del Consiglio europeo svoltosi ieri e oggi a Bruxelles, ha espresso soddisfazione per le conclusioni raggiunte su diversi fronti, in particolare per quanto riguarda la questione migratoria. Tuttavia, ha cercato di ridimensionare le aspettative nefaste riguardo a un’accelerazione sul tema del riarmo dell’Europa. Riguardo alla difesa europea, ha sottolineato l’importanza di considerare le risorse disponibili, affermando di essere favorevole a rafforzare l’industria della difesa ma di dover fare i conti con le limitazioni finanziarie.

Non sono state prese decisioni specifiche in merito alla difesa europea, ma Meloni ha menzionato l’ipotesi relativa alla Banca europea per gli investimenti, precisando che è un dibattito in corso. Ha chiarito inoltre che quando il documento introduttivo del Consiglio parlava di “preparazione alle crisi”, si intendeva anche la gestione delle crisi affrontate dalla protezione civile, puntualizzando che su questo punto c’è stata molta confusione.

Meloni ha inoltre espresso disaccordo riguardo alla lettera di auguri inviata da Viktor Orban a Vladimir Putin e ha chiarito che l’ingresso di Orban e del suo partito Fidesz nel gruppo Ecr non è attualmente all’ordine del giorno.

Sul tema del sostegno a Ursula von der Leyen per un secondo mandato alla presidenza della Commissione europea, Meloni ha dichiarato che la sua priorità è capire quale sarà il futuro dell’Europa, sottolineando che ci sono diversi candidati e sarà importante vedere quali sono i loro programmi.

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