Consiglio Ue, l’Europa si riarma. Borrell rassicura:”La guerra non è imminente”

Nel corso della sessione di lavoro dei leader europei a Bruxelles con il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha posto particolare enfasi su tematiche riguardanti il Medio Oriente, il Global South, la migrazione illegale e l’intelligenza artificiale

Durante la prima giornata di lavori del Consiglio europeo, i leader sono stati concordi nel sottolineare l’importanza “imperativa” di rafforzare e coordinare la preparazione militare-civile e gestire strategicamente le crisi in risposta all’evolversi delle minacce. In sostanza si invitano i Paesi membri a proporre azioni per potenziare la preparazione e la risposta alle crisi a livello dell’UE, considerando tutti i rischi e coinvolgendo tutta la società, in vista di una futura strategia di prontezza.

Il commissario UE all’Economia, Paolo Gentiloni, ha espresso la necessità di strumenti di finanziamento comuni, come i “defence bond”, per affrontare le attuali sfide. Ha sottolineato che, sebbene non si sia ancora giunti a una decisione in merito, è fondamentale muoversi in questa direzione.

Il vice premier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha affermato la credibilità nell’Europa e nella sua difesa comune, proponendo l’introduzione di eurobond per la difesa, simili a quelli creati per la gestione della pandemia di Covid-19. Ha sottolineato l’importanza di sostenere finanziariamente l’obiettivo di una difesa europea comune.

“Sono abbastanza sicuro che stiamo inviando un segnale molto chiaro: Putin ha sbagliato i calcoli se ritiene che non saremo in grado di sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario e l’utilizzo dei profitti” degli asset russi immobilizzati “è un piccolo ma importante elemento fondamentale”, ha affermato il cancelliere tedesco Olaf Scholz arrivando al consiglio europeo a Bruxelles.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sottolineato la necessità di protezione contro gli attacchi missilistici russi e ha richiesto un maggiore supporto internazionale per il suo paese. Ha espresso gratitudine per l’aiuto ricevuto finora e ha dichiarato la determinazione dell’Ucraina nel resistere al terrorismo.

Nel frattempo, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha avvertito che la Russia reagirà con mezzi giudiziari e altre azioni se l’UE dovesse confiscare i proventi dei capitali russi congelati in Europa per destinarli all’Ucraina. Ha anche criticato la pressione statunitense ed europea sulla Cina riguardo alle relazioni con la Russia.

È stato dato il via libera delle sanzioni contro persone e entità ritenute responsabili della morte di Alexei Navalny da parte dei Rappresentanti Permanenti dei 27 Stati membri dell’UE, iniziando così la procedura per la ratifica finale.

C’è uno scontro tra i membri dell’UE sulla possibilità di emettere debito comune, come i defense bond, per sostenere gli investimenti nel settore della difesa. Alcuni paesi, tra cui la Germania, hanno espresso dubbi su questi strumenti finanziari, chiedendo alla Commissione di esaminare altre opzioni.

Ad ogni modo, a cercare di frenare il vortice di guerra è intervenuto l’Alto rappresentante Ue, Joseph Borrel: : “Non bisogna impaurire la gente inutilmente, la guerra non è imminente” in Europa, ha detto. “Non dobbiamo esagerare, sento voci dire che la guerra è imminente. Grazie a Dio non lo è, crediamo nella pace, sosteniamo l’Ucraina e non siamo parte di questo conflitto. Solamente, dobbiamo sostenere l’Ucraina e prepararci per il futuro, aumentando le nostre capacità militari. Quello che è imminente è la necessità degli ucraini di essere sostenuti, non è questione di andare a morire per il Donbass. Il problema è sostenerli perché loro non debbano morire nel Donbass”.

L’intervento di Meloni

Nel corso della sessione di lavoro dei leader europei a Bruxelles con il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha posto particolare enfasi su tematiche riguardanti il Medio Oriente, il Global South, la migrazione illegale e l’intelligenza artificiale.

Riguardo al Medio Oriente, durante l’incontro con Guterres, la premier ha espresso il desiderio di una pausa umanitaria immediata che conduca a un cessate il fuoco sostenibile, sottolineando il ruolo chiave che l’UE può e deve svolgere nella risoluzione della crisi. Ha inoltre manifestato preoccupazione per l’annunciata operazione terrestre di Israele a Rafah.

Meloni ha evidenziato l’iniziativa “Food for Gaza”, lanciata dall’Italia in collaborazione con FAO, WFP e la Croce Rossa Internazionale, mirata a coordinare gli sforzi per affrontare l’insicurezza alimentare nella striscia di Gaza, fornendo assistenza immediata e lavorando su soluzioni a medio termine, inclusa la ricostruzione e un percorso di pace.

La posizione ufficiale dell’Unione Europea, riflessa nelle bozze di conclusione del Consiglio Europeo, richiede pause umanitarie immediate che conducano a un cessate il fuoco sostenibile, al rilascio incondizionato di ostaggi e all’assistenza umanitaria.

Meloni ha sottolineato l’importanza di sostenere la crescita economica e sociale del Global South attraverso un piano di finanziamenti, includendo il Piano Mattei e la strategia Global Gateway dell’UE come elementi chiave. Ha inoltre evidenziato l’importanza di affrontare il problema della migrazione illegale e di combattere i trafficanti di esseri umani, un tema che l’Italia intende portare avanti durante la Presidenza italiana del G7, promuovendo un’azione globale contro il traffico di migranti con il contributo dell’ONU.

Guterres ha elogiato la Presidenza italiana del G7, riconoscendo il ruolo di leadership dell’Italia nei principali temi dell’agenda internazionale e concordando sulla necessità di un maggiore coinvolgimento dell’UE a livello internazionale.

Nel corso della seconda giornata di lavori è prevista  la celebrazione del trentennale dello Spazio Economico Europeo, poi Eurosummit e nel pomeriggio dibattito su allargamento, migrazioni e agricoltura. In particolare quest’ultimo tema sarà in cima all’agenda.

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