Conte e Letta: il primo incontro ufficiale sintomo di un’alleanza M5s-Pd

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di Carlo Longo

Conte e Letta si sono incontrati in occasione del webinar organizzato dall’ex eurodeputato Pd Goffredo Bettini. Da entrambe le parti non sono mancate dichiarazioni di stima ed intesa e, sebbene vi sia “l’ostacolo delle amministrative” – come definito da Letta- l’ex premier e il segretario dem hanno ribadito la volontà di lavorare ad un campo ampio e competitivo con l’obiettivo delle politiche del 2023.

Si è trattato, quindi, del primo incontro pubblico sintomo di un segnale di alleanza Ms5-Pd. Insieme a Conte e Letta all’incontro virtuale hanno partecipato la politologa Nadia Urbinati, l’eurodeputato Massimiliano Smeriglio,  Elly Schlein, vicepresidente dell’Emilia-Romagna e punto di riferimento delle forze più a sinistra (da Leu ai Verdi). L’agorà virtuale potrebbe essere stato un tentativo da parte di Bettini di dare il via ad un dialogo aperto tra il Movimento e il Pd.

Dall’incontro è emersa, come imprescindibile, un’esigenza di coalizione e di dar vita ad uno schieramento largo. In particolare Conte ha dichiarato:  “Un campo ampio per poter affrontare un progetto condiviso che possa risultare competitivo in vista delle prossime elezioni politiche”. L’ex Premier ha poi continuato: “non partiamo da zero, ma da un’esperienza condivisa sul campo”. Giuseppe Conte ha inoltre  sottolineato che il suo nuovo Movimento vuole essere parte integrante dello schieramento e lo sarà con convinzione: “Avrete un M5s completamente rigenerato che apporterà grande entusiasmo a questo cammino”, ha annunciato. 

Nell’agorà di Bettini, l’ospite era proprio Conte: l’ex premier da quando ha lasciato Palazzo Chigi ha evitato di mostrarsi in pubblico e ha scelto di prendere la parola nel dibattito dem nella fase prodromica alla rigenerazione del Movimento. La partecipazione voleva essere un vero e proprio gesto sintomo un effettivo impegno nei confronti del Pd. Mentre sui giornali e nei corridoi del parlamento si vocifera di un M5s scisso e in conflitto interno Conte ha invece annunciato che il processo di rinascita, al quale vuole contribuire in maniera determinante, è quasi compiuto e che non ci saranno ulteriori tentennamenti. “Ho proposto una carta dei principi e dei valori per definire una identità politica” per far sì che  “non ci siano scelte opportunistiche”, ha detto. In relazione ai tempi, ha asserito: “Ancora qualche giorno e completiamo il processo ricostituente, risolvendo questioni, come quella del chiarimento sulla piattaforma digitale. Perché la responsabilità politica deve essere distinta dalla gestione tecnica”. In tal modo Conte ha preso le distanze da Davide Casaleggio e dalla piattaforma Rousseau. Poi ha aggiunto: “Bisogna chiarire che la competenza è importante: uno vale uno è un fondamento, ma non può significare che quando si tratta di investire di responsabilità istituzionali non occorra competenza”. Venendo, poi, alla questione del posizionamento partitico del nuovo M5s, Conte ha difeso la matrice “post ideologica” dichiarando: “Destra e sinistra nel dibattito politico hanno perso un po’ le loro originarie connotazioni. Il sovranismo che in questo momento caratterizza le destre non è condivisibile perché offre risposte totalmente inadeguate“. Come sull’argomento dell’immigrazione: “Ridurre il tema allo slogan ‘porti chiusi’ e ‘porti aperti’ rivela inadeguatezza della risposta, queste formule sono sterili slogan. Non è mai successo con un mio governo che un porto rimanesse chiuso, alla fine sono sbarcati comunque”. 

Conte auspica, quindi, che lo schieramento largo cui vuole dare vita sia capace di porsi in maniera trasversale. Un richiamo anche al tema della “riforma fiscale”: questa riforma “è di tutti: abbassare le tasse non è di destra o di sinistra. – ha tuonato Conte- I cittadini tutti ci chiedono un fisco amico e non possiamo pensare che un blocco sociale possa essere lasciato all’altro campo”. In generale, ha sottolineato Conte, la vocazione popolare” è “la vena più autentica che ha sin qui caratterizzato il Movimento”. “Se guardiamo a progresso e conservazione” il Movimento “potrebbe rivelarsi una forza politica senz’altro di sinistra, se la destra è conservazione”, il M5s, ha osservato l’ex premier, “ha espresso una carica progressista, forse la più efficace, rispetto allo status quo”. E a chiusura dell’incontro, si è rivolto proprio a Letta: “Ho apprezzato molto le parole di Enrico perché conferma un clima molto proficuo di lavoro e di dialogo che ci aspetta. E mi fa piacere che condivida il concetto di umiltà nella determinazione di lavorare insieme”. Perché “il vero discrimine tra il campo che stiamo rafforzando rispetto al campo sovranista è il principio di responsabilità“.

Visionario e propositivo l’intervento neosegretario Pd Enrico Letta: “Io immagino tuti e tre, io, Giuseppe ed Elly, in una piazza grande, davanti a tanti elettori”, ha esordito. “La gente capirebbe che siamo persone che si stimano e che vorrebbero costruire qualcosa per il futuro, che rappresentano modalità diverse, ma che sarebbero in grado di rappresentare una forma di empatia e di stima reciproca, che consentirebbe ai cittadini italiani di avere fiducia in noi”. Cito Elly e Giuseppe, ma credo che si dovrebbe allargare il campo ad altri soggetti”. Proprio “l’empatia”, è il punto da cui Letta vuole porre le fondamenta per la ripartenza ribadendo “Empatia vuol dire che noi dobbiamo fare uno sforzo radicale nei rapporti anche al nostro interno. Dobbiamo costruire una coalizione, una piazza grande fatta di persone che si stimano, che devono volersi bene”

Il segretario Pd, che è intervenuto dopo Conte, ha confermato, quindi, i buoni rapporti con il leader M5s, in continuità e andando al di là del lavoro di Nicola Zingaretti. Ha in proposito detto: “Siamo qui perché abbiamo tutti questa idea profonda che siamo dentro una fase di ricostruzione. Noi dobbiamo ricostruire un nuovo mondo a partire da una distruzione che c’è stata. Mi sono sentito spinto soprattutto da questa sfida nel chiudere la mia esperienza a Parigi e rientrare, perché questo spirito di ricostruzione è bello, sfidante, interessante. Ha il coraggio della creatività. Anche Letta ha chiuso rivolgendosi all’ex premier: “Il discorso di Conte è stato impegnativo, importante, di convergenza anche sul lavoro che stiamo facendo. Ha detto esplicitamente: ci interessa iniziare un cammino di pensiero, oltre che di azione, comune. La convergenza fra M5s, Leu e Pd è avvenuta prima sull’azione che sul pensiero, su un governo che ha dovuto gestire una fase drammatica. Abbiamo un compito comune, ricostruire il Paese, riprendere in mano una bussola e ridefinire i punti cardinali”.

 

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