di Corinna Pindaro
L’Italia si tinge di giallo, solo Sardegna, Sicilia, e Valle d’ Aosta restano arancioni. In Italia si registra un trend positivo in termini di riduzione dei contagi, il governo lavorerà quindi a nuove norme che consentiranno un graduale allentamento delle restrizioni. Tra le ipotesi al vaglio vi è anche quella di non prevedere la quarantena obbligatoria per coloro che arrivano dall’ Ue.
Per quanto riguarda il coprifuoco, considerate anche le pressioni delle regioni, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, dal 17 maggio potrebbe slittare di due ore passando dalle 22 alle 24. Sempre a partire dal 17 maggio potrebbero essere concesse le consumazioni anche all’interno dei locali, ma solo ai banconi mentre dal 1 giugno dovrebbero riprendere tutte le attività lavorative anche al chiuso. Queste sono, comunque, solo ipotesi il governo Draghi potrebbe adottare una linea più graduale in termini di riaperture.
Resta invariata la data per la ripresa delle attività di palestre e piscine prevista per il 1 giugno, mentre le restrizioni inerenti i matrimoni, convegni e congressi dovrebbero essere ammorbidite l’1 luglio. Secondo quanto dichiarato dalla ministra per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, nei prossimi giorni saranno convocate le riunioni tra regioni e Cts così da valutare l’andamento dei contagi e prendere le decisioni sulla base di dati concreti. In particolare le Regioni sarebero intenzionate a chiedere la modifica dei parametri inerenti il cambio di colore tra le regioni e quindi il regime diversificato in tema di restrizioni, ad oggi chi ha un valore dell’indice rt di 1 passa in zona arancione e al raggiungimento di 1.25 si passa automaticamente in zona rossa. Tra gli esperti c’è chi ritiene che l’ indice rt preso da solo potrebbe rivelarsi un parametro fuorviante.
Il Sottosegretario alla salute, Pierpaolo Sileri, si è detto “ottimista in relazione alle nuove aperture”. Secondo Sileri occorrerà attendere ancora 2-3 settimane perchè “si concludano le vaccinazioni degli over 80 e si arrivi ad almeno 30 milioni di italiani coperti con la prima dose di vaccino”. Solo allora, a parare del sottosegretario, avremo evidenza di un’effettiva diminuzione dei ricoveri e dei decessi. Sileri però, da altro punto di vista, si dice consapevole che con le riaperture i contagi potrebbero risalire soprattutto tra i più giovani. Il timore avanzato da Sileri è che “una volta vaccinati i trentenni in pochi si vaccineranno sotto tale soglia di età, mentre le vaccinazioni dei 12-16enni dovrebbero partire da settembre ma dipenderà dal lavoro delle aziende farmaceutiche.
Per il Commissario Straordinario all’Emergenza, Francesco Paolo Figliuolo, “l’imperativo categorico è accelerare e superare le 500 mila somministrazioni al giorno entro il prossimo mese. In Italia -ha dichiarato il generale Figliuolo- ci sono circa 43mila medici di famiglia e 20mila farmacie. Se ogni medico inoculasse dieci vaccini al giorno otterremo 430 mila dosi in più alle quali se ne potrebbero aggiungere 100 mila grazie alle farmacia”. Queste previsioni sono definite, dallo stesso commissario, approssimative ma rappresentano un punto di partenza utile. Il generale Figliuolo specifica: “Giugno è il mese clou, quello giusto per la spallata”, ricorda poi che con l’aumento degli italiani in vacanza “è possibile effettuare la seconda dose fuori dalla propria regione. Per le ferie stiamo riflettendo insieme alle Regioni per trovare modalità organizzative. Il generale non manca di sottolineare che “la vaccinazione è importante ma da sola non basta. L’altro pilastro deve essere il rispetto delle misure di sicurezza. Allentare le misure non è sinonimo di liberi tutti”.
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