Crisi Egitto – Etiopia: scongiurata guerra, trovata intesa sulla grande diga

di Ennio Bassi

Evitata la guerra. Si è giunti ad una prima conclusione positiva nel vertice on-line svoltosi tra i leader di Etiopia, Egitto e Sudan, avviato grazie alla mediazione del Presidente dell’Eritrea, Isaias Afewerki, e dedicato alla risoluzione della crisi internazionale esplosa nell’africa orientale per via della Grande Diga del Rinascimento, l’impianto voluto dal Governo di Addis Abeba e molto sostenuto dal Primo Ministro, Abiy Ahmed, in costruzione in territorio etiope sul Nilo Blu per dotare le popolazioni locali di energia elettrica. Un insediamento che quando verrò ultimato porterà alla costruzione del più grande impianto idroelettrico del continente africano.

I leader, collegati in teleconferenza e coordinati dal presidente in carica dell’Unione Africana, il Presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, hanno preso atto che l’invaso della diga si è già riempito grazie alle abbondanti piogge cadute nei scorsi giorni in Etiopia. Un circostanza fortunata che, di fatto, ha già portato al riempimento di larga parte del nuovo bacino etiope, senza causare particolari danni ai vicini Sudan ed Egitto. Questo ha consentito un calo delle tensioni che con il passare delle settimane avevano portato il Presidente dell’Egitto, Al Sisi,  fino a minacciare l’intervento armato. Le parti hanno preso atto dell’avvenuto riempimento e si sono dati un anno di tempo per definire nei dettagli come regolare i flussi delle preziose acque del Nilo senza cagionare danno ad alcuno.

Il tutto è stato sancito da un accordo preliminare che prende atto del raggiungimento del target d’acqua per l’anno in corso che l’Etiopia aveva prefissato e stabilisce una serie di regole e di passi che i tre paesi devono fare congiuntamente da qui in avanti per governare i flussi d’acqua in modo condiviso. Una posizione sulla quale ha molto insistito Al-Sisi. Al termine i tre leader hanno espresso vivo apprezzamento per l’accordo raggiunto.

La crisi, come dicevamo, era nata per la forte opposizione all’insediamento da parte dell’Egitto e del Sudan, i due paesi, che stanno a valle del Nilo Blu, avevano il timore che la diga potesse  portare ad una decrescita dei flussi d’acqua sui loro territori. Un timore storico, per così dire, visto che da sempre la pace e la prosperità dell’area deriva dal controllo del più grande fiume africano.

Con il crescere della crisi alla fine era intervenuta anche Unione africana, che ha raccolto i frutti della mediazione avviata del presidente eritreo, Isaias Afewerki, amico dei tre paesi in lite, e messo le basi per il vertice decisivo. L’Unione Africana aveva infatti convocato per lo scorso martedì 21 luglio un incontro online tra tutti i Paesi interessati, che poi ha portato al successivo video-summit in cui di fatto Egitto, Sudan ed Etiopia, hanno scongiurato il conflitto e messo le basi per una intesa comune il cui principio fondante risiede in un impiego delle acque che non causi danni ai paesi vicini.

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