Crisi Ucraina, colloquio Draghi-Putin: “Impegno comune per una soluzione”. Putin: “Garantiremo all’Italia forniture di gas”

di Corinna Pindaro

Mario Draghi è entrato nel vivo degli sforzi diplomatici per scongiurare un’invasione della Russia in Ucraina. Il presidente del Consiglio ha, quindi, avuto un lungo colloquio telefonico con Putin inerente principalmente gli ultimi sviluppi della crisi e le relazioni bilaterali. Secondo quanto riferisce Palazzo Chigi: “il Presidente Draghi ha sottolineato l’importanza di adoperarsi per una de-escalation delle tensioni, alla luce delle gravi conseguenze che avrebbe un inasprimento della crisi”. Nella telefonata il presidente russo ha confermato “l’intenzione di Mosca di continuare a sostenere stabili forniture di gas all’Italia”.

Putin, in risposta alle preoccupazioni espresse da Draghi, ha ricordato l’importanza del rispetto principio dell’indivisibilità della sicurezza sancito da accordi in ambito Osce. In particolare il presidente russo ha sottolineato “la necessità che Kiev adotti misure concrete in attuazione degli accordi di Minsk” aggiungendo “L’Ucraina elude l’adempimento degli impegni presi”. Putin e Draghi hanno anche discusso “nel dettaglio” la questione delle garanzie di sicurezza vincolanti chieste dalla Russia.

Per quanto riguarda il gas, invece, il servizio stampa del Cremlino ha rivelato che “sono stati discussi alcuni temi dell’agenda bilaterale, in relazione in primo luogo alle interazioni commerciali ed economiche e alla sfera dell’energia”. Un punto, quest’ultimo, su cui la Russia spadroneggia a suo piacimento, come dimostrano anche gli ultimi dati: i prezzi del gas naturale in Europa sono crollati dopo il nuovo aumento delle spedizioni russe attraverso una rotta chiave che attraversa l’Ucraina, secondo quanto spiegato da Bloomberg.

La telefonata, comunque, si sarebbe conclusa in tono amichevole e secondo Palazzo Chigi è stato “concordato dai due leader un impegno comune per una soluzione sostenibile e durevole della crisi e l’esigenza di ricostruire un clima di fiducia”.

Sulla via dell’intensificazione degli sforzi diplomatici è previsto il colloquio tra il segretario di Stato statunitense, Anthony Blinken, e la sua controparte russa, Sergei Lavrov. I due parleranno direttamente per la prima volta da quando USA e Nato hanno respinto le rassicurazioni russe volte a prevenire che l’Ucraina potesse unirsi all’Alleanza Atlantica. Il clima è tutt’altro che disteso. Da un lato Biden continua a fare pressioni perchè si eviti la crisi crescente al confine con l’Ucraina   dove continuano ad essere ammassati circa 100.000 soldati russi. Dall’altro la Russia non ha intenzione di “fare passi indietro di fronte alla minaccia delle sanzioni statunitensi per quanto riguarda la situazione in Ucraina”, a scriverlo sulla sua pagina facebook, l’ambasciata russa negli Stati Uniti, secondo la quale “è Washington a generare le tensioni bilaterali”. Tuttavia durante la riunione del Consiglio di sicurezza Onu, sembra voler essere rassicurante il rappresentante permanente russo al Palazzo di Vetro, Vassily Nebenzia, che ha escluso una invasione dell’Ucraina anche se i colloqui dovessero fallire.

Intanto in Ucraina il presidente, Volodymyr Zelensky,  ha incaricato il suo governo di predisporre tutti gli strumenti necessari a incrementare la capacità difensiva del Paese. In particolare secondo un decreto presidenziale le leggi dovrebbero condurre ad un addestramento militare intensivo dei cittadini, in alternativa alla leva militare, e la fine del reclutamento obbligatorio a partire dal gennaio 2024.  Inoltre il ministro della difesa ucraino, Oleksii Reznikov,  ha fatto sapere che sono arrivate a Kiev 84 tonnellate di munizioni inviate dagli Usa dichiarando in un post su tweetter:  “stiamo scaricando il 6°cargo dai nostri amici degli Stati Uniti! In totale ad oggi, abbiamo ricevuto circa 500 tonnellate di equipaggiamento per la difesa”.

(Associated Medias)- Tutti i diritti sono riservati