Da arazzo a manifesto, l’ultimo lavoro di Allegra Hicks per l’ICI di Londra

L’artista e designer italo-londinese presenta all’ICI di Londra Inside Outside II, seconda tappa di un progetto dal grande potere evocativo

di Sabrina Lame

Chiamare designer Allegra Hicks sarebbe riduttivo. Artista è la definizione che meglio le si cuce addosso, per la sua attenzione nell’indagare la forma non soltanto al servizio della sua funzione ma anche per il suo intento di perseguire la ricerca, di guardare alla storia con l’occhio incantato dell’esteta.

Nata a Torino da una famiglia con la passione del design e dell’architettura, ha studiato a Milano al Politecnico del Design. Ha lavorato a New York sotto la guida dell’artista Donald Baechler e successivamente in una galleria d’arte contemporanea. In passato ha fatto esperienza anche nel mondo della moda e oggi vive tra Londra e Napoli coltivando la sua passione: dare spazio alla creatività a stretto contatto con la materia. Nel campo dell’interior design, è stata premiata con il Best Wallpaper Award di Elle Décor negli Stati Uniti e con il Best Fabric Award di Elle Décor nel Regno Unito. Ogni prodotto che realizza, dai tappeti agli oggetti di arredo, e ogni lavoro che produce combina aspetto e significato in un potente connubio che si traduce in opera d’arte vibrante.

Prendiamo l’ultimo progetto, che Hicks presenta a Londra all’ICI, Istituto di Cultura Italiana a Londra, fino al 31 marzo. Si tratta di un un arazzo dalle dimensioni monumentali (63 metri quadrati) realizzato in lino, dipinto e ricamato con migliaia di perlina di vetro di Murano che vanno a comporre un oceano di tasselli al primo sguardo astratto. Ogni opera di Hicks è ispirata alla natura, alle sue forme e alla sua immensa forza iconografica.

Una prima edizione del lavoro era stata pensata e realizzata già per una mostra al Magazzino di Palazzo Polignac a Venezia, uno dei più importanti edifici del primo Rinascimento della città, in occasione dell’Italian Glass Week del 2022, con l’obiettivo di creare un legame con le tecniche artigianali di lavorazione del vetro.

 

Ogni perlina, lavorata singolarmente, ha una dignità autonoma che aggiunge valore all’immagine di insieme. La luce, che si riflette sulla superficie, crea l’illusione di un’opera cinetica, come l’acqua che, mossa dal vento, si offre ai raggi di sole in tutto il suo bagliore. Inside Outside II, questo il titolo dell’arazzo, si chiama così perché è una riflessione sul dentro e sul fuori, un’opera di confine tra i concetti fluidi di genere, un espediente per meditare sulla vita e sulle sue sfumature. Le tele di perline di Allegra Hicks tracciano una mappa immaginaria in cui tutti i sentieri conducono tutti verso il centro pulsante, la vulva: l’Origine del Mondo. Un’interpretazione meno brutale rispetto all’immagine dell’Origine del mondo a cui ci ha abituato Courbet ma con una schiettezza altrettanto evocativa: lo squarcio rosso centrale diventa un richiamo quasi ancestrale, totemico che attira a sé, magneticamente, qualunque cosa graviti intorno a sé.

A ciò si aggiunge il desiderio di rendere omaggio a un antico mestiere, esplorando nuovi modi per farlo rivivere. Dal secondo dopoguerra, difatti, la produzione di perle di vetro di Murano si è ridotta drasticamente. Tanto che nel 2020 l’UNESCO ha inserito questo antico mestiere tra i Patrimoni Culturali Immateriali.

Non solo un arazzo, quindi, ma anche un manifesto attuale, allo stesso tempo intimo e solenne, che si pone di fronte all’osservatore con un’esigenza comunicativa oltre che di contemplazione.

Nel 2021 Allegra Hicks ha tenuto una mostra alla Baert Gallery di Los Angeles. Da quel momento ha iniziato a esplorare il tridimensionale, sia attraverso la lavorazione dei metalli che attraverso il ricamo. Nell’ambito del programma CULT della Fiera del Design EDIT di Napoli del 2022, inoltre, l’artista ha realizzato l’opera DIVINATION, che rappresenta l’emergere del mondo interiore, con un gioco di texture e colori che raccontano la manifestazione del sé e dell’inconscio.

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