Davide Avolio: contribuire all’esistenza con un verso

di Giulia Romana Zacutti

Sarò sincera in quest’articolo e forse poco professionale ma quello che mi piace del mio stile è che non è uno stile quindi posso improvvisare. Prima confessione: sto scrivendo dopo un bel crollo emotivo e parlare di poesia mi aiuta. Seconda confessione: questo pezzo non ha la solita struttura delle mie interviste perché le parole si stanno scrivendo da sole e non so come fermarle.

È che da quando ho letto la seconda raccolta di poesie di Davide Avolio, Costellazioni, la mia animaccia arida si è smossa. Perché potrei stare qui a raccontarvi che il poeta in questione, non influencer per carità, ha la mia età, ventitré anni o che studia Giurisprudenza alla Federico II di Napoli oppure ancora che ama De André. Ma con tutto il rispetto Davide, chissene. Tutti hanno una storia bella e interessante dietro, l’importante è come scegli di raccontarla e se hai una voce. E tu l’hai trovata e l’hai data a me attraverso le tue poesie. D’amore, per Serena, la tua Musa, quando invochi la Luna e le stelle; quelle dedicate al tuo animo e al tuo passato, quelle “Agli sconosciuti”, come scrivi tu. E allora perché un pezzo su Davide, mi chiedo. Che abbia un gran seguito su Instagram denota che la poesia non è morta e che ai giovani emoziona. Lui li cattura, ci cattura, con la sua voce rauca e calda mentre recita suoi componimenti o carmi catulliani, tibulliani, Virgilio, Dante, Saffo. Ha un sogno ben preciso e se lo va a prendere: vivere facendo il poeta e lo scrittore, magari un domani il Professore chissà. Soprattutto Avolio aspira alla creazione di una corrente letteraria di giovani poeti, non una poesia vuota fatta di parole messe insieme banalmente ma nemmeno un’arte elitaria.

Punta alle stelle il caro poeta, che, guarda un po’, si dice guidato dalla celebre curiositas che animava Ulisse. Ti pareva che Davide fosse solo un mago delle parole? Intanto, siccome mens sana in corpore sano, si allena quotidianamente, almeno due volte al mese va a teatro, gioca ai videogiochi (che ritiene una forma d’arte), impartisce ripetizioni ai ragazzi tutti i giorni dopo scuola da quando ha quindici anni, visita musei, ama viaggiare e la Storia, vorrebbe scrivere un romanzo ma fa il modesto e mi dice che non si ritiene narrativamente maturo abbastanza. Da inguaribile romantica vi dico a me della poesia di Davide impressiona come comunica l’amore: smisurato, senza tempo, da far paura anche alla Morte per quanto è potente. Amare senza riserve se stessi e il nostro amato, perché le emozioni si vivono con il cuore in mano. Ecco perché mi ha colpito. Parla dell’antico e del moderno insieme, ha la maestria di scrivere quello che la mia mano non riuscirebbe. Comunque questo 25 marzo esce la nuova raccolta di poesie di Davide, La Mano, cinque sezioni come le dita per cinque temi diversi: l’amore, l’invettiva, il sacrificio, l’impressionismo e argomenti sociali. Qui non facciamo pubblicità, suggeriamo parole che fanno bene all’anima, quindi andate a comprarla ecco.

(Associated Medias) – Tutti i diritti sono riservati