Ddl Concorrenza, raggiunto l’accordo sulle concessioni balneari

di Emilia Morelli

Dopo intense trattative interne nella maggioranza e un acceso dibattito tra il centrodestra e l’esecutivo è stata trovata un’intesa in relazione al ddl Concorrenza  eliminando il nodo balneari, relativo alle modalità di calcolo degli indennizzi ai concessionari uscenti, e rinviandolo a decreti delegati varati dal governo e su cui l’opposizione protesta definendola una “delega in bianco”.

Nel dettaglio all’art 2 del ddl Concorrenza si legge che i decreti legislativi per “assicurare un più razionale e sostenibile utilizzo del demanio marittimo lacuale e fluviale, favorirne la pubblica fruizione e promuovere, in coerenza con la normativa europea, un maggiore dinamismo concorrenziale nel settore dei servizi e delle attività economiche connessi all’utilizzo delle concessioni per finalità turistico-ricreative e sportive”, saranno adottati dal governo “previa acquisizione dell’intesa in sede di Conferenza unificata e del parere del Consiglio di Stato, nel termine di quarantacinque giorni dalla data di trasmissione degli schemi di decreto legislativo, decorso il quale il Governo può comunque procedere.

Ottenuto il via libera dalla commissione Industria del Senato il 30 maggio il provvedimento approderà nell’Aula di Palazzo Madama. Nel testo su cui la maggioranza ha raggiunto l’accordo è stabilita la proroga delle concessioni a fine 2024 qualora si riscontrino  “ragioni oggettive che impediscano la conclusione della procedura selettiva entro il 31 dicembre 2023″, secondo quanto disposto dalla sentenza del Consiglio di Stato, e connesse ” “a titolo esemplificativo, alla pendenza di un contenzioso o a difficoltà oggettive legate all’espletamento della procedura” con un “atto motivato” e comunque “non oltre il 31 dicembre 2024”.

In relazione alle gare per l’aggiudicazione delle gare per l’assegnazione delle concessioni balneari è previsto che il Mims dovrà, entro il 30 giungo 2024, trasmettere al Parlamento “una relazione concernente lo stato delle procedure selettive al 31 dicembre 2023, evidenziando in particolare l’esito delle procedure concluse e le ragioni che ne abbiano eventualmente impedito la conclusione”.

Il nodo relativo agli indennizzi, come anticipato, è stato superato rimandando ai decreti attuativi la “definizione di criteri uniformi per la quantificazione dell’indennizzo da riconoscere al concessionario uscente, posto a carico del concessionario subentrante”.

Inoltre, dopo le pressioni della Lega è stato escluso tra i criteri per la scelta del concessionario il requisito dell’esperienza maturata nella gestione di concessioni di altri beni pubblici diversi dalle spiagge. Secondo il Carroccio, infatti, un tale criterio avrebbe avuto un effetto distorsivo favorendo di fatto grandi gruppi di multiutility nelle gare per le spiagge. Nel testo approvato dalla commissione è disposto, poi, che la normativa delle concessioni sarà applicata in via analogica anche alle concessioni utilizzate per fini sportivi e non solo turistico-ricreativi. In questo senso verrà data “adeguata considerazione in sede di affidamento della concessione dell’utilizzo del bene pubblico da parte di società o associazioni sportive”

Oltre al nodo relativo alle concessioni balneari è stato accantonato  un altro tema particolarmente discusso: le procedure di nomina dei componenti delle Authority. In particolare, il governo aveva rimesso la questione alla commissione Industria del Senato che ha optato per la soppressione dell’articolo.

Ad ogni modo il pacchetto di modifiche non è definitivo, in quanto tra i dodici articoli del provvedimento ve ne sono alcuni come quello sui taxi e sui trasporti pubblici locali che sono stati riservati all’esame della Camera dei deputati. Sarà quindi necessaria una terza lettura in Senato dove l’esecutivo conta di chiudere la partita entro metà luglio.

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