Ddl Zan: tavolo di confronto con posizioni inconciliabili, la Lega auspica riscrittura integrale

di Corinna Pindaro

Non riesce a trovarsi intesa sul ddl Zan. Il tavolo di confronto, la cui finalità è trovare un punto di incontro tra la destra e le opinioni dei giallo-rossi, non sortisce alcun effetto anzi è sintomo di un disaccordo radicale e inconciliabile. Ad aggravare il già tortuoso iter di approvazione della legge contro l’omotransfobia, è stata anche la nota del Vaticano volta a sancire la contrarietà della chiesa. La riunione a Palazzo Madama finisce con un semplice rinvio di una settimana di tempo al fine di presentare modifiche “informali”.

Secondo quanto sostenuto Pd-M5Stelle e Leu non è necessaria nessuna modifica. “Il Pd non propone alcuna modifica, per noi resta il ddl Zan e vogliamo se ne discuta in aula il 13 luglio, quella deve essere la data certa”, ha sottolineato la capogruppo dem, Simona Malpezzi

Di opinione diametralmente opposta il leghista Andrea Ostellari che appare, disponibile a trattare ma è solo una facciata.  Le modifiche chieste dalla Lega comportano nella sostanza una riscrittura del disegno di legge che porta il nome del deputato dem e attivista Lgbt, Alessandro Zan. Secondo i leghisti tutti gli articoli sono da ritoccare e, più di ogni altra cosa, andrebbe eliminato ogni riferimento all’identità di genere. Massimiliano Romeo e Simone Pillon ipotizzano di unire i due testi, lo Zan (approvato alla Camera il 4 novembre scorso) e il ddl Ronzulli-Salvini. Ovviamente, dicono, l’esame va continuato in commissione.

E’ chiaro quindi come trovare un accordo appaia particolarmente difficile. Secondo il segretario del Pd, Enrico Letta, è arrivato il momento di stabilire una data per discutere del ddl in aula: il 13 luglio. “Le distanze sono siderali. Il sospetto è che la Lega continui a simulare il dialogo per prendere altro tempo”, si spazientisce Mirabelli. Nota che il forzista Malan lascia la riunione per andare in tv a parlare del Concordato. Per la sinistra, Loredana De Petris conferma che il testo è e resta il ddl Zan.I renziani tentano di restare imparziali illustrando le possibili modifiche e insistono per trovare una qualche intesa  “altrimenti si rischia il pantano parlamentare”. Davide Faraone, il capogruppo di Italia Viva, in proposito ha affermato: “Il tavolo politico che abbiamo voluto si è rivelato utile come avevamo detto, perché ogni forza politica ha potuto esprimere il proprio pensiero e confrontarlo con gli altri. Siamo finalmente entrati nel merito.  Entro venerdì ogni forza politica presenterà le sue proposte e martedì ci sarà una nuova riunione. Però se l’intesa non si trova, Italia viva voterà per portare il ddl in aula”.(Associated Medias)- Tutti i diritti sono riservati