Decreto Sostegni Bis approvato in Cdm, Draghi: “Il più grande sostegno è la riapertura”

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di Mario Tosetti

recovery-plan-opportunità-unica“Non lasceremo indietro nessuno. Il più grande sostegno è la riapertura. E noi vogliamo accompagnare il Paese in questi mesi positivi ma difficili”, così il premier Mario Draghi ha esordito illustrando il contenuto del tanto atteso decreto Sostegni bis insieme al ministro dell’economia Daniele Franco. Il testo è stato discusso e approvato dal consiglio dei ministri. Il nuovo decreto è composto da 77 articoli contenenti ristori a fondo perduto, interventi sul lavoro, stanziamenti straordinari e rifinanziamento del Reddito di emergenza. Il provvedimento comporta un pacchetto di aiuto del valore di circa 40 miliardi, di cui 17 a imprese e professioni, 9 alle imprese per aiuti sul credito,4 ai lavoratori e alle fasce in difficoltà”.

“Se la situazione pandemica continua a migliorare come vediamo attualmente, mi auguro che non ci sarà bisogno di decreti di questo tipo nel corso di quest’anno” ha auspicato Draghi. Il Premier ha rilevato con favore i dati  relativi al numero dei contagi, in particolare ha affermato “Vorrei esprimere la mia soddisfazione per la decisione del governo di procedere con la riapertura graduale del Paese. Il merito è del successo della campagna vaccinale e della sua logistica. Abbiamo dato una sterzata alle fasce di età, privilegiando anziani e fragili, e ne andiamo fieri”.

Il piano del governo Draghi, che sarà attuato sia tramite il Decreto Sostegni Bis che attraverso il Pnrr, è di “mettere al centro i giovani” attraverso mutui agevolati, contratti d’inserimento e interventi sulle partite Iva. “Per i giovani c’è un ampia parte del decreto, in particolare la possibilità di comprare una casa: imposta di registro e mutuo sono state cancellate e questo vale per tutti i giovani, per i meno abbienti, con Isee credo fino a 40mila euro, c’è anche la garanzia dello stato sull’80% del mutuo”, ha spiegato il Premier aggiungendo che sarà “più facile per tutti i giovani comprare casa e costruirsi una famiglia e dare quell’elemento di sicurezza che manca oggi”.

In merito alle Partite Iva illustrando le misure del decreto, il presidente del Consiglio ha detto che “per la prima volta accanto al criterio del fatturato si usa anche l’utile che è molto più giusto ma ovviamente ci vorrà più tempo, la seconda novità è l’arco temporale che ora abbraccia 370mila nuove partite Iva che vengono incluse”.

Per la prima volta, poi, nel Decreto è introdotto un vero e proprio fondo per la ricerca “si chiamerà Fondo italiano per la scienza, con 50 milioni e 150 per ogni anno a venire. E’ un investimento molto significativo per richiamare giovani e meno giovani che sono andati via”, ha chiosato il Premier.

Ammonta complessivamente 15,4 miliardi l’importo per i ristori stanziati a fondo perduto. Nel dettaglio: per i ristori automatici identici a quelli del primo decreto sostegni sono stanziati 8 miliardi di euro, per quelli che emergono dal confronto del fatturato tra il periodo dal 1° aprile 2020 al 31 marzo 2021 e il periodo dal 1° aprile 2019 al 31 marzo 2020 sono previsti 3,4 miliardi, mentre per i cosiddetti ristori “a conguaglio” calcolati sul risultato d’esercizio i fondi ammontano a 4 miliardi di euro.

Tra le novità, una norma “anti licenziamenti” voluta dal ministro del Lavoro Andrea Orlando e introdotta nel testo nel corso del Consiglio dei ministri. Per le aziende che chiedono la cassa Covid entro fine giugno, il blocco dei licenziamenti è prorogato al 28 agosto. Inoltre dal primo luglio le aziende che utilizzano la cassa ordinaria non dovranno pagare le addizionali a condizioni che non licenzino.

In stand by, invece, la proposta di Enrico Letta di una tassa di successione per i più ricchi per pagare una dote ai giovani. In proposito Draghi ha affermato: “Non ne abbiamo mai parlato non l’abbiamo mai guardata ma non è il momento di prendere i soldi ai cittadini ma di darli”.

Circa la domanda sulla candidatura del premier al Colle avanzata dal leader della Lega Matteo Salvini Draghi ha risposto in maniera sibillina affermando: “Trovo estremamente improprio, per essere gentili che si discuta del capo dello stato quando è in carica. L’unico autorizzato a parlare del capo dello Stato è il presidente della Repubblica”. Quanto al Pnrr “non c’è stato alcun rallentamento, il tempo passato è stato necessario per affrontare la complessità dei temi. Entro la fine della settimana prossima saranno presentati e immagino anche approvati sia il dl sulla governance sia il dl sulle semplificazioni”, ha concluso Mario Draghi.

 

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