Dl Recovery, approvato in commissione emendamento sul dissesto idrogeologico

di Emilia Morelli

Il Governo riceve una battuta d’arresto in Commissione durante gli esami agli emendamenti del dl Recovery. La Lega ha presentato una proposta di modifica sul dissesto idrogeologico, approvata dai deputati. La proposta di modifica sul dissesto idrogeologico che rende necessaria l’intesa con “il Presidente di ciascuna regione territorialmente competente” da parte del ministro per la transizione ecologica nella predisposizione del decreto o dei decreti attraverso cui mettere in campo “gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico e i rispettivi cronoprogrammi”. Si tratta della seconda sconfitta per l’esecutivo di Draghi dopo quella riscontrata la scorsa settimana in commissione sulle opere green.

Nel contempo è stato approvato un altro emendamento, riformulato ad hoc per divenire compromesso tra le diverse istanze, inerente nuove semplificazioni -quali la Cila (la comunicazione di inizio lavori asseverata)  o i tempi per la residenza in caso di acquisto di immobile oggetto di interventi-  ma non è previsto alcun allargamento per il Superbonus.  Il governo ha, in proposito, specificato in più occasioni che di eventuale allargamento ed estensione nel tempo del 110% si parlerà in autunno con la legge di bilancio.

Altro tema discusso senza ottenere alcun risultato se non una bocciatura è quello inerente il 5g e l’innalzamento dei relativi limiti. L’emendamento è stato dapprima accantonato e poi, in nottata, bocciato insieme a tutti quelli non ancora esaminati e su cui non era stato espresso esplicito parere dei relatori e del governo. La proposta di modifica – presentata da Iv – alzava i limiti all’elettrosmog italiani (oggi a 6 volt/metro) portandoli a 61 volt/metro ed adeguandoli così a quelli di altri Paesi europei.

Ad essere bocciata è stata, inoltre, la proposta di inserire la costruzione del ponte sullo stretto di Messina tra le opere con procedura semplificata e accelerata, consentite ricorrendo al dl Recovery.  L’emendamento a prima firma Stefania Prestigiacomo, in un Primo momento accantonato, non ha superato l’esame notturno delle Commissioni Affari costituzionali e Ambiente della Camera.

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