Dossieraggio, Striano interrompe il silenzio: “Parlerò davanti ai magistrati”

Secondo le ipotesi investigative espresse al Parlamento dal Procuratore di Perugia Cantone e dal Procuratore nazionale Antimafia Melillo il finanziere aveva accesso a migliaia di informazioni riservate riguardanti centinaia di individui, conservando poi dettagli e dati sensibili su di loro in un diario personale

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Dopo essere stato al centro di una fervente attenzione mediatica per diversi giorni, il finanziere Pasquale Striano, coinvolto nell’indagine condotta a Perugia riguardante presunte attività di dossieraggio nei confronti di politici, imprenditori e personaggi pubblici, decide di interrompere il silenzio e annuncia l’intenzione di fornire la propria versione dei fatti.

“Affronterò la situazione davanti a un giudice, e allora vedremo cosa accadrà. Ho sempre svolto il mio lavoro con totale dignità e professionalità, seguendo i miei metodi e non quelli della burocrazia”, afferma Striano in un messaggio inviato via WhatsApp al quotidiano ‘Il Giornale’.

Secondo quanto emerso dalle indagini, Striano avrebbe operato insieme al procuratore della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, Antonio Laudati, sfruttando la vasta mole di dati sensibili disponibili presso la struttura investigativa. Secondo le ipotesi investigative espresse al Parlamento dal Procuratore di Perugia Cantone e dal Procuratore nazionale Antimafia Melillo il finanziere aveva accesso a migliaia di informazioni riservate riguardanti centinaia di individui, conservando poi dettagli e dati sensibili su di loro in un diario personale.

Intanto la vicenda continua ad infiammare gli animi.

Il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, in una nota dichiara: “Continueremo con determinazione e fermezza a cercare la verità sullo scandalo che coinvolge la Procura Antimafia e l’ex procuratore De Raho. Il tenente Striano dice di essere pronto a parlare e sostiene di aver agito con onore nel suo lavoro. Bene, che parli e dimostri chi gli ha impartito gli ordini che ha eseguito.”

Gasparri aggiunge: “Il suo operato è stato non corretto e ha tradito il fondamentale ruolo della Procura Nazionale Antimafia, la quale si è trasformata in un luogo di intrusione nelle vite dei cittadini rispettabili, utilizzando procedure chiaramente illegali. Chi ha dato istruzioni a Striano? Forza Italia esige la verità e la vuole ottenere al più presto. Sembra esserci stata una complicità tra la sinistra politica e alcuni settori della magistratura. Perché tutti i Procuratori Nazionali Antimafia sono diventati parlamentari della sinistra? Perché De Raho non si astiene dal partecipare alla Commissione Antimafia, di cui è vicepresidente, nonostante dovrebbe investigare su attività condotte durante il suo mandato alla Procura Nazionale Antimafia? Il suo conflitto di interessi è evidente e noi lo denunceremo senza esitazioni in ogni sede possibile.”

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