Draghi al Congresso della Cisl: “Prevediamo che la pressione fiscale cali di 0,4 punti”

di Mario Tosetti

“Condivido molto il titolo che avete scelto per il vostro Congresso, ‘Esserci per cambiare,  una frase diretta, che racchiude anche il senso di questo governo. Siamo qui per fare quello che serve all’Italia, ai lavoratori, alle imprese. Non per stare fermi. E siamo qui per farlo insieme a voi, alle parti sociali. Perché il cambiamento di domani dipende dalla nostra azione di oggi, e questa azione deve partire da una prospettiva concreta, coraggiosa, condivisa”, con queste parole il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha aperto il suo intervento  al diciannovesimo Congresso della Cisl alla Nuova Fiera di Roma.

Draghi ha proseguito con un excursus dei rapporti tra il governo e i sindacati rivendicando la ferma volontà di trattativa con le parti sociali. “Fin dal suo insediamento il Governo ha cercato e molto spesso ha trovato il dialogo con i sindacati.  Lo abbiamo fatto perché le buone relazioni industriali sono state essenziali in alcuni dei momenti più difficili della nostra storia. A marzo dello scorso anno, con il ministro Brunetta abbiamo firmato il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico, che ha inaugurato un metodo di confronto a partire dai temi dell’organizzazione del lavoro e della formazione professionale. A maggio, il ministro Bianchi ha promosso il Patto sulla scuola, con cui il Governo si è impegnato a valorizzare il personale scolastico e a investire sulla sicurezza degli istituti. Abbiamo collaborato in modo costante e proficuo per la gestione della pandemia. Le intese sui protocolli contro il Covid-19 e sulle vaccinazioni in azienda ci hanno permesso di riaprire il paese più velocemente, di far ripartire l’economia in sicurezza. Collaboriamo nell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, grazie al Tavolo Permanente per il Partenariato Economico, Sociale e Territoriale. Uno strumento essenziale per realizzare al meglio le riforme e gli investimenti che servono al Paese e in particolare ai giovani, alle donne, al Mezzogiorno. Questo elenco, non esaustivo, dimostra che i risultati raggiunti dal Governo sono il prodotto di un metodo che ci siamo voluti dare, insieme”, ha detto il Premier.

Un doveroso passaggio, poi, sulle conseguenze innescate dalla guerra in Ucraina. “La guerra in Ucraina rende i nostri sforzi di cambiamento più complessi e, al tempo stesso, ancora più necessari -ha sottolineato Draghi- Il mercato dell’energia vive una fase di enorme volatilità, che penalizza i lavoratori e le imprese. I blocchi alle esportazioni, i colli di bottiglia negli approvvigionamenti, i ritardi nelle consegne hanno messo in luce la debolezza dei nostri sistemi industriali. Queste crisi colpiscono in particolare i cittadini più vulnerabili, le realtà sociali più fragili, e mettono a dura prova la coesione sociale.  Ci costringono a ripensare la nostra politica energetica, le nostre catene produttive, il nostro sistema di filiera. Il Governo si è mosso con rapidità per tutelare i lavoratori di fronte alle molte crisi di questi anni. Abbiamo introdotto l’assegno unico per i figli, un sussidio familiare più semplice, equo, inclusivo, esteso anche agli autonomi, ai disoccupati e agli incapienti. Con la riforma dell’Ipref abbiamo sostenuto i redditi delle famiglie, soprattutto le più deboli. Questi maggiori trasferimenti valgono a regime quasi 14 miliardi di euro e rendono il nostro sistema fiscale più razionale e più giusto. Prevediamo che la pressione fiscale quest’anno cali di 0,4 punti percentuali rispetto all’anno scorso ed è la riduzione più consistente degli ultimi sei anni. Per sostenere i salari abbiamo ridotto i contributi a carico dei lavoratori per quest’anno. Per tutelare i cittadini dai rincari energetici, abbiamo ampliato la platea di persone che possono usufruire del bonus sociale elettricità e gas e tagliato le accise sui carburanti.  Abbiamo introdotto un’indennità una tantum da 200 euro per 28 milioni di italiani”.

Ad ogni modo, nonostante le incertezze dovute alle contingenze storiche gli sforzi del governo sono tutti protesi a fare fronte alle emergenze e trovare soluzioni che possano garantire sostegno alle famiglie e stabilità all’economia. In proposito, ha continuato il presidente del Consiglio “interverremo per rafforzare la nostra economia in modo strutturale, per renderla più competitiva ma anche più sostenibile. Nelle scorse settimane, abbiamo raggiunto accordi con diversi paesi, dall’Algeria all’Azerbaigian, per ridurre la nostra dipendenza dal gas russo e rafforzare la nostra sicurezza energetica.  In settori strategici come i semiconduttori e le batterie abbiamo stanziato somme ingenti e avviato progetti innovativi per riportare la produzione in Europa e ridurre la dipendenza dall’estero.  Accorciamo le catene del valore in settori come il farmaceutico e i materiali critici, e investiamo sulla sicurezza alimentare. Con il Piano nazionale di ripresa e resilienza investiamo nella transizione energetica e in quella digitale”.

Per quanto riguarda, poi, il tema dell’occupazione secondo Mario Draghi “per abbattere la precarietà e rafforzare le tutele nel mercato del lavoro, occorre investire anche nella formazione professionale, con incentivi specifici per i giovani. Con uno stanziamento da circa 600 milioni di euro rafforziamo il sistema duale, per sviluppare competenze utili nel mondo del lavoro. Vogliamo eliminare gli ostacoli che storicamente limitano l’occupazione delle donne. Lo facciamo con le politiche di welfare, come l’aumento degli asili nido e attraverso gli sgravi contributivi per le aziende che si impegnano a garantire la parità di genere. Abbiamo anche introdotto sgravi fiscali per le lavoratrici che rientrano al lavoro dalla maternità”.

I problemi inerenti al mercato del lavoro in Italia non riguardano, comunque, solo il livello occupazionale ma anche temi di rilevanza fondamentale come la sicurezza dei lavoratori. Lo sa bene Mario Draghi che, nel corso del suo intervento ha voluto ricordare che solo nel 2021 hanno perso la vita sul luogo di lavoro 1.200 persone. “Alle loro famiglie, ai loro colleghi, esprimo la più sentita vicinanza del Governo e la mia personale. Con la collaborazione attiva di voi sindacati, siamo intervenuti per rafforzare e rendere più partecipato il sistema dei controlli. Potenziare le attività ispettive, però, non basta. Le aziende devono fare attività di formazione, di manutenzione, di prevenzione. È un tema di civiltà, che qualifica una democrazia”, ha detto Mario Draghi che ha deciso di concludere il suo intervento con una citazione di Ezio Tarantelli, economista ucciso dalle Brigate Rosse nel 1985:, affermando “‘L’utopia dei deboli è la paura dei forti’. Lo dimostra  la storia del movimento dei lavoratori nel nostro paese. È così che si costruisce la forza di una democrazia libera. Per questo, abbiamo scelto senza esitazioni di metterci al fianco di un popolo aggredito. Per questo abbiamo condannato senza esitazioni gli attacchi neofascisti alla sede di un sindacato. Dobbiamo difendere la forza delle istituzioni democratiche, i loro valori fondanti. Dobbiamo mantenere una prospettiva economica, sociale, civile condivisa. Dobbiamo continuare a ‘esserci per cambiare’”.

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