Draghi al Meeting di Rimini: “Chiunque andrà al governo l’Italia ce la farà anche stavolta”

di Emilia Morelli

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, è stato accolto da un lungo applauso e una standing ovation in occasione del suo intervento al Meeting di Rimini. “Grazie per il calore di questo applauso”, ha esordito il premier che si è poi rivolto ai giovani: “Vivete la politica soprattutto come testimonianza di una vita coerente con gli ideali, sperate, combattete e costruite. Voi giovani siete la speranza della politica”. L’intervento di Mario Draghi, però, ha voluto soprattutto essere un messaggio di speranza. Nonostante “oggi siamo in un momento estremamente complesso per l’Italia e la Ue, con il quadro geopolitico in rapida trasformazione con il ritorno della guerra e le tensioni su Taiwan. La congiuntura economica è segnata da una profonda incertezza” e l’inflazione “pesa in modo molto gravoso sui bilanci di famiglie e impese”, Draghi si è detto “convinto che il prossimo governo, di qualunque colore sarà, riuscirà a superare le difficoltà che sembrano insormontabili: l’Italia ce la farà anche questa volta”. “Mi auguro che chiunque avrà il privilegio di andare al governo saprà rappresentare lo spirito repubblicano che ha animato dall’inizio il nostro esecutivo”, ha aggiunto invitando tutti ad andare a votare.

L’atteso intervento di Mario Draghi ha toccato numerosi e diversi punti di fondamentale importanza. Anzitutto, insieme alla necessità di continuare a sostenere l’Ucraina il presidente del Consiglio ha ricordato che “dobbiamo essere pronti a cercare una pace duratura e sostenibile”, cosa che non collide con “l’imposizione di sanzioni efficaci contro la Russia”.

A proposito della Russia, Draghi ha affrontato il tema del caro energia affermando: “La Russia non ha esitato a usare il gas come arma geopolitica contro l’Ucraina e suoi alleati europei. Ora le importazioni di gas russo sono sempre meno significative e una loro eventuale interruzione avrebbe un impatto minore, gli stoccaggi sono oramai all’80% in linea con il raggiungimento del 90% entro ottobre”. Inoltre, con i nuovi “rigassificatori l’Italia sarà in grado di essere completamente indipendente dal gas russo dall’autunno 2024. È un obiettivo fondamentale per la sicurezza nazionale”.

Certo è, comunque, che i costi del gas “hanno raggiunto livelli insostenibili con picchi di 10volte rispetto al valore storico. Abbiamo spinto molto a livello Ue per un tetto massimo al prezzo del gas. Alcuni paesi continuano ad opporsi perché temono blocchi forniture”, ha ricordato Draghi sottolineando però che i “limiti di questa posizioni sono evidenti in quanto l’Ue si trova con forniture incerte e costi aumentati. Al prossimo consiglio europeo  sarà presentata una proposta dalla commissione. L’obiettivo dell’indipendenza dalla Russia entro 2024 è fondamentale”.

A causa di tutte queste circostanze che determinano indubbia instabilità è necessario che sia compiuto uno sforzo da parte di tutti. In proposito Draghi ha ribadito la ratio della tassazione sugli extraprofitti delle energivore: “In questa fase del ciclo economico era giusto dare e non prendere: non abbiamo mai aumentato tasse, tranne quelle per gli extraprofitti nel settore energetico per chi ha fatto utili senza precedenti, un aumento che si è tradotto nella penalizzazione della maggior parte di cittadini e imprese. È giusto e essenziale che contribuiscano senza ritardare”.

L’intervento di Mario Draghi non poteva, però, non toccare il tema del Pnrr e la necessità che gli obiettivi siano rispettati dai suoi successori. Per il premier il Pnrr è “una prova essenziale nostra credibilità. La credibilità interna deve andare di pari passo con quella internazionale. L’Italia è paese fondatore di Ue, protagonista del G7 e della Nato. Protezionismo e isolazionismo non coincidono con il nostro interesse nazionale”.

Draghi ha ricordato che “le erogazioni dei finanziamenti del Pnrr ,191,5 miliardi, dipendono dalla valutazione che la commissione fa del piano e della sua attuazione, dipendono quindi dalla capacità di realizzare le politiche innovative nei tempi stabiliti come fatto finora: abbiamo conseguito tutti gli obiettivi delle prime due scadenze e siamo al lavoro per raggiungere il più alto numero possibile di obiettivi prima del cambio di governo”.

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