Draghi all’Ue: “C’è bisogno di un cambiamento radicale”

Intervenendo alla Conferenza europea dei diritti sociali Draghi ha evidenziato che le regole sugli investimenti devono essere totalmente modificate perchè basate su un mondo pre-Covid, pre-guerra in Ucraina e pre-crisi in Medio Oriente

MARIO DRAGHI

Mario Draghi intervenendo alla Conferenza europea sui diritti sociali ha subito messo al centro della discussione i temi della competitività, su cui la Commissione von der Leyen lo ha incaricato di esplorare. Ha sottolineato la necessità di un cambiamento radicale nell’Unione Europea, poiché le regole per gli investimenti sono basate su un mondo pre-Covid, pre-guerra in Ucraina e pre-crisi in Medio Oriente. Draghi ha evidenziato la rivalità tra le grandi potenze come un nuovo elemento da considerare, con particolare attenzione alla Cina.

Ha espresso preoccupazione per le pratiche commerciali aggressive della Cina e il suo obiettivo di acquisire tutte le parti della catena del valore nelle tecnologie avanzate e pulite. Questo fenomeno sta causando sovraccapacità produttiva in vari settori e minaccia le industrie europee.

Draghi ha quindi sottolineato l’importanza di accelerare sull’integrazione europea, proponendo anche la cooperazione rafforzata tra un numero limitato di Paesi per avanzare verso l’Unione del mercato dei capitali. Ha insistito sul fatto che non c’è tempo da perdere e che è necessario un nuovo strumento strategico per coordinare le politiche economiche al fine di rilanciare la competitività dell’UE.

L’ex presidente della BCE si muove a Bruxelles con Enrico Letta, incaricato di presentare un rapporto sul mercato interno. Draghi lavora invece sulla competitività dell’UE, con l’obiettivo di presentare un rapporto entro giugno. Ha anticipato che proporrà un cambiamento radicale nel suo report.

La conferenza ha visto anche la partecipazione di Enrico Letta, che ha sottolineato la frammentazione del mercato europeo come un ostacolo, in particolare per le PMI. Ha proposto di semplificare il lavoro a livello europeo e di coinvolgere tutte le parti della società per affrontare le sfide attuali e future.

Ursula von der Leyen attribuisce un significato politico fondamentale ai concetti espressi da Enrico Letta e Mario Draghi riguardo alle sfide per la competitività e il mercato unico dell’Unione Europea. I loro report sono visti come una guida per il futuro dell’UE nei prossimi cinque anni, con l’obiettivo di riaffermare il primato dell’Unione come luogo ideale per vivere e fare affari.

Mario Draghi, nel suo intervento, mette in luce i ritardi dell’Europa in vari settori, come la tecnologia e i capitali. Evidenzia la mancanza di integrazione e gli effetti negativi su ambiti cruciali come le telecomunicazioni e lo sviluppo della tecnologia 5G. Sottolinea la necessità di agire insieme come Unione per affrontare queste sfide, poiché la coesione politica è minacciata dai cambiamenti globali.

Draghi richiama anche l’attenzione sulle politiche industriali adottate dagli Stati Uniti, che stanno cercando di attrarre capacità manifatturiere nazionali e proteggere le proprie catene di approvvigionamento. L’UE, secondo Draghi, non ha ancora una strategia equivalente a livello di Unione per far fronte a queste sfide, nonostante gli sforzi della Commissione. Questa mancanza di una strategia globale rischia di compromettere la capacità dell’UE di mantenere il passo con l’evoluzione tecnologica e di mantenere la sua posizione di leadership in settori chiave.

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