Draghi: “Questo governo ha lavorato sul presente, abbiamo conseguito grandi risultati”

di Emilia Morelli

Il premier Mario Draghi ha tenuto la consueta conferenza stampa di fine anno ringraziando, in primo luogo i giornalisti “per tutto ciò che fate per la democrazia e per la libertà” ed in particolar modo un ringraziamento è stato  rivolto a tutti gli addetti stampa parlamentari. Subito dopo è entrato nel vivo affermando: “L’arrivo della variante Omicron, più contagiosa, ha aperto nuova fase della pandemia. Domani faremo una cabina di regia per decidere il da farsi sulla base dei dati epidemiologici. Lo stato di emergenza non è un atto di rassegnazione ma di necessità. I vaccini restano lo strumento di difesa migliore dal virus. Tre quarti dei decessi sono non vaccinati. Invito tutti i cittadini a continuare a vaccinarsi e a fare la terza dose. Questa è la priorità. Il vaccino funziona molto bene anche contro le varianti”.

Draghi, comunque, durante la conferenza non ha approfondito solo il tema della pandemia e della nuova variante ma ha affrontato tutti gli argomenti attuali a partire dal futuro del governo alla crescita economica, dal Pnrr alla Manovra 2022, dallo spazio a Tim, ma anche i problemi legati alla famiglia e alla denatalità. Tuttavia Mario Draghi non poteva esimersi dal parlare del successore di Mattarella al Quirinale e a chi ha chiesto se l’incarico rientrasse tra le sue ambizioni il Premier ha risposto: “Il mio destino personale non conta assolutamente niente, non ho particolari aspirazioni di un tipo o di un altro, sono un uomo e un nonno al servizio delle istituzioni” E a chi, invece, ha evidenziato che il 3 febbraio, con lo scadere del mandato di Sergio Mattarella, potrebbe venir meno la ragione dell’esecutivo da lui guidato Draghi ha replicato: “Il governo è un governo parlamentare, questo è quello che prevede la Costituzione. Il presidente della Repubblica non è tanto un notaio quanto un garante. L’esempio di Mattarella è la migliore guida all’interpretazione del ruolo del presidente della Repubblica: ha garantito l’unità nazionale, dall’unità nazionale è venuta una maggioranza ampia che ha sostenuto la forza di questo governo, il governo sostenuto e protetto da questa ampia maggioranza ha cercato di fare il meglio possibile. I risultati del governo sono fondati su quel che ho detto. Le domande sul mio futuro? Non è che non mi piacciono, è che non ho risposte. L’importante è vivere il presente. Questo governo ha lavorato sul presente, senza chiedersi cosa c’è nel futuro”.

Meglio, quindi, soffermarsi  sul lavoro svolto dal suo esecutivo. “Abbiamo conseguito tre grandi risultati. Abbiamo reso l’Italia uno dei paesi più vaccinati del mondo, abbiamo consegnato in tempo il Pnrr e raggiunto i 51 obiettivi. Abbiamo creato le condizioni perché il lavoro sul Pnrr continui. Il governo ha creato queste condizioni indipendentemente da chi ci sarà (alla guida, ndr): l’importante è che il governo sia sostenuto da una maggioranza come quella che ha sostenuto questo governo, ed è la più ampia possibile. E’ una maggioranza che voglio ringraziare molto”. Il merito degli elogi all’Italia, comunque, “è degli italiani – ha sottolineato Draghi – L’aumento di credibilità del Paese può essere un moltiplicatore psicologico dell’azione di governo e del Pnrr. Porta una grande responsabilità. Occorre dimostrare che la fiducia data dall’Europa all’Italia è stata ben riposta”.

Il presidente del Consiglio in più occasioni si è soffermato sull’importanza della vaccinazione, considerato anche che ci troviamo in una piena quarta ondata pandemica che spaventa l’Europa e tutto il resto del mondo. “Oggi circa l’80% della popolazione ha ricevuto almeno la prima dose, è una proporzione più alta di Gran Bretagna, Francia e Germania. Abbiamo somministrato 15,6 milioni di terze dosi e raggiungo tre quarti della popolazione che può riceverla. Invito tutti i cittadini a continuare a vaccinarsi e fare la terza dose, oggi è questa la priorità”, ha detto il premier.

Per quanto riguarda nuove misure finalizzate a contrastare la diffusione dei contagi per domani è stata convocata la cabina di regia. “Ho detto più volte che dobbiamo difendere una normalità raggiunta: significa niente chiusure, scuola in presenza, una socialità soddisfacente. Per farlo, però, dobbiamo prendere tutte le precauzioni possibili, di questo discuteremo nella cabina di regia di domani. Di fronte all’alta contagiosità di Omicron  dobbiamo capire cosa si può fare per rallentarne la diffusione”, ha spiegato Mario Draghi. Tra le possibilità che saranno prese in esame vi è quella di reintrodurre l’obbligo di mascherine all’aperto. In proposito il presidente del Consiglio ha ricordato: “Già oggi sono previste in caso di grandi assembramenti all’aperto, devono essere le Ffp2”. Spesso però non vengo utilizzate “basta vedere le immagini di una partita di calcio”. Draghi ha, inoltre, annunciato tutte le possibili misure che potrebbero essere introdotte:  “Il consenso sull’uso delle mascherine all’aperto, su che tipo di tamponi fare, credo che lì ci sia molta apertura, ne discuteremo. Ogni decisione è guidata dai dati, non dalla politica”, ha precisato. Di sicuro, “si discuterà della riduzione dei tempi di validità del Green Pass che è diventato uno strumento di libertà”. Il presidente del Consiglio, inoltre, non ha escluso la possibilità che venga introdotto l’obbligo di tampone anche per i vaccinati perchè, secondo Draghi, “c’è un periodo del Green Pass, in cui la protezione della prima e seconda dose decresce rapidamente e la terza dose non è stata ancora fatta. In questo periodo può essere utile fare un tampone, per capire se si è positivi. Sono sistemi per poter cercare di rallentare la diffusione del virus”.

L’ introduzione di un vero e proprio obbligo vaccinale “non è stato mai escluso”, ha affermato Draghi aggiungendo,”è stato già esteso ad alcune categorie, potrebbe esserci un’ulteriore estensione se i dati sulla diffusione continuano a crescere”. La campagna vaccinale, ha ribadito il presidente del Consiglio, è stata lo strumento indispensabile per la ripartenza economica. “Quest’anno l’economia crescerà oltre del 6% dopo un calo di quasi il 9% dello scorso anno. E’ ripartita l’occupazione (500 mila posti) anche se è vero che molta occupazione è a tempo determinato. Ma l’aumento c’è stato. Benefici anche sui conti pubblici e il rapporto debito/pil inizierà a scendere già da quest’anno”, ha evidenziato Draghi.

In relazione alla possibilità di estendere l’area dei Paesi produttori di vaccini anti covid il presidente del Consiglio ha illustrato: “La Commissione europea ha presentato una proposta al Wto per permettere una deroga temporanea al brevetto e installare centri produttivi ad esempio in Africa. A questa misura di oppongono gli Stati Uniti e il fatto che tutto il dialogo all’interno della organizzazione mondiale del commercio è fermo. Una cosa che va rivendicata alla Ue è che ha fatto più di chiunque altro in termini di donazione di vaccini, gli Usa hanno fatto promesse gigantesche ma consegne molto più limitate di quelle europee”. Non bisogna però “essere soddisfatti perché il tasso di vaccinazione è basso a fronte di enormi donazioni: donare va benissimo ma poi bisogna organizzare l’infrastruttura logistica per fare arrivare i vaccini dove possono essere somministrati”.

Draghi, poi, si è soffermato sulla questione della scuola e la possibilità, paventata da alcuni, che fossero allungate le vacanze di Natale. In proposito Draghi è stato lapidario affermando: “Non allungheremo il calendario delle vacanze scolastiche su questo il ministro Bianchi è stato esplicito in questa direzione. Sono consapevole delle difficoltà che i giovani hanno subito a causa delle restrizioni dettate dalla pandemia” ma, insite il premier: “Faremo di tutto” affinché l’esperienza della didattica a distanza dello scorso anno “non si ripeta” ma perchè ciò accada “servono precauzioni, a cominciare da uno screening negli istituti e su questo Figliuolo si è messo in moto”. Serve poi “testare” gli studenti e soprattutto “la vaccinazione di tutti, anche dei bambini”.

In relazione alla manovra 2022 Draghi ha commentato: “Indubbiamente c’è stato molto affanno nella fase finale della discussione sulla manovra. E’ successo anche negli anni passati. Questa manovra è stata accompagnata da un lungo confronto politico. Dopo il confronto sugli 8 miliardi c’è stato un altro confronto nella cabina di regia e poi nel Consiglio dei ministri. Il periodo di dialogo con le forze politiche non è stato compresso nella fase iniziale. Non sono mancate le occasioni per il confronto. C’è stato molto affanno dovuto alle scadenze che il Pnrr ha imposto nel mese di dicembre. Senza l’apporto delle forze politiche non saremmo riusciti ad arrivare in tempo”.

Draghi ha inoltre rimarcato gli effetti innescati dalla misura del “superbonus, una misura che ha dato molto beneficio, ma ha creato distorsioni e per questo il governo era riluttante ad una sua estensione. Il Parlamento ha usato i fondi per l’azione parlamentare che potevano andare anche in altre direzioni, per estenderlo. Ma perché il governo non voleva? Per le distorsioni, con l’aumento straordinario dei prezzi delle componenti per fare le ristrutturazioni. l risultato è che oggi un’unità di efficientamento energetico costa molto più di prima. L’altro aspetto è che ha incentivato moltissime frodi”.

Per quanto riguarda la riforma delle pensioni il presidente del Consiglio ha specificato: “L’apertura del tavolo coi sindacati sulle pensioni era un’intenzione manifestata da me già un mese e mezzo, due mesi fa. I provvedimenti in tema di pensioni che il governo ha preso ora nella legge di Bilancio e altro erano provvedimenti di tipo transitorio per affrontare il prossimo anno, e quindi che ci fosse bisogno di una riforma più ampia a me pareva normale. I sindacati hanno accolto questa proposta ed è per questo che il tavolo è cominciato”. Draghi ha, inoltre, spiegato i punti su cui si fonda la riforma: “Le istanze che dovrebbe affrontare sono: primo, maggiore flessibilità in uscita; secondo, qualcosa su come si fa ad organizzare un sistema che garantisca un certo livello di pensioni per i giovani e soprattutto per coloro che hanno attività precarie; terzo, cosa si può fare per riprendere la strada sulla previdenza complementare; quarto, oggi chi va in pensione e vuole cominciare a lavorare in un altro posto è punito in una varietà di modi, quindi come si fa ad evitare che sia punito. Quindi, questi sono i temi fondamentali in cui l’azione del Governo e certamente il mio impegno personale c’è completo, ma bisogna anche dire che il mio impegno è quello a mantenere un sistema che sia sostenibile. Il continuo riformare il sistema pensionistico inietta. Un’incertezza dei pensionati che hanno degli effetti negativi anche sulle loro abitudini di consumi e sull’economia. Dobbiamo dare certezza anche ai pensionati. Il vincolo è non rimettere in discussione la sostenibilità del sistema con il contributivo”.

Altro tema che affligge la società italiana è quello della denatalità. Sull’argomento Mario Draghi ha specificato”il crollo della natalità è uno degli eventi più tristi. Il primo impegno “è riuscire ad avere una abitazione di proprietà” per i giovani “molto ha fatto il governo per permettere loro di avere una casa, a partire dai mutui e da significativi finanziamenti. Poi “abbiamo aiutato la donna. Abbiamo invertito un percorso, abbiamo avuto un impegno ampio a costruire asili nido”. In terzo luogo è stato istituito l’assegno unico familiare “che è un passo straordinario. Si sono fatti progressi notevoli in direzione della famiglia, resta però una insoddisfazione di fondo”. Secondo Draghi il principale ostacolo alla nascita di nuove famiglie è determinato dalla “precarietà del lavoro, ogni volta che c’è una crisi i primi a essere espulsi dal lavoro sono i precari e le donne. Ora ci muoveremo sul questo fronte”.

Il presidente del Consiglio si è soffermato sulla piaga degli incidenti sul lavoro sottolineando: “L’intervento normativo fatto è stato giudicato dal sindacato, con cui è stato elaborato, efficace e abbastanza completo, e però è inaccettabile. Continueremo a lavorare su questo fronte, se la legge  approvata un mese fa non è sufficiente, anche se prevede un meccanismo di monitoraggio che richiede tempo per essere applicato, il governo non considera la sua azione terminata. Se il problema continua occorrerà trovare altri sistemi”.

In relazione ai referendum giustizia e cannabis, il presidente del Consiglio ha osservato: “Il governo non si costituirà contro l’ammissibilità dei referendum. Non ne ha alcuna intenzione. L’esecutivo avrebbe potuto in alcuni casi creare delle condizioni per cui la presentazione sarebbe slittata all’anno prossimo e non lo ha fatto”. Sull’eutanasia, invece, “siamo nelle mani del Parlamento e della Costitiuzione, c’è una sentenza della Corte Costituzionale a cui va data attuazione” ha detto Draghi.

La questione legata a Tim è stata definita dal premier “il punto fisso dell’azione di governo”. In particolare è considerata come fondamentale ” la tutela di tre aspetti: l’occupazione, l’infrastruttura, cioè la rete, la tecnologia. Dobbiamo vedere cosa sta succedendo, ancora non è chiaro ma la configurazione societaria che verrà creata o a cui si perverrà dovrà permettere il raggiungimento di questi obiettivi. Oggi il governo non è in grado di dire cosa fare, non c’è una strada preordinata, ci sono una serie di negoziati e nuove idee quasi ogni settimana”.

Una parte della conferenza è stata, infine dedicata alla strategia italiana relativa allo spazio e al relativo impiego di risorse. “In totale investiamo 4.5 miliardi. L’Italia lancerà la maggiore costellazione di satelliti per l’osservazione della terra in orbita bassa, importante per il contrasto ai cambiamenti climatici e per servizi innovativi alle imprese, il nome sarà proposto dai giovani e dalle giovani con un concorso a inizio 2022 e lo faremo scegliere ai nostri astronauti guidati da Samantha Cristoforetti”, ha concluso Draghi.

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