Draghi riceve Edi Rama: “L’integrazione dei Balcani occidentali è scritta nel futuro dell’Ue”

di Carlo Longo

“L’integrazione dei Balcani occidentali in Ue non dipende da circostanze occasionali, è scritta nel futuro dell’Ue, quello che succede in Bielorussia non influenza questo processo, e l’Italia non lo pensa”, ha affermato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in occasione dell’incontro con il premier albanese, Edi Rama.

Il premier ha poi aggiunto: “Anche l’integrazione della Macedonia del Nord è importante. Presto per dire quali passi faccia l’Italia oggi. Ma credo che queste cose saranno superate nel concreto man mano che il processo di integrazione della Bulgaria continuerà. Complessivamente sono ottimista”.

Il presidente del Consiglio si è poi soffermato sui tempi necessari all’integrazione di nuovi paesi all’interno dell’Ue sostenendo: “Non potete ricordare perché siete troppo giovani ma il primo allargamento dell’Ue a tanti Paesi che ormai sono considerati stabili partner ha preso moltissimi anni, bisogna ragionare sui tempi lunghi. Non è qualcosa che si fa in risposta a questioni di politica estera contingenti, riguardanti l’immigrazione o altri incidenti internazionali. E’ una strategia di lungo periodo che definisce l’esistenza, l’identità dell’Unione europea”.

Una nota di sottile ironia Draghi la riserva in relazione alla questione dei migranti affermando: “L’uso dei migranti è diventato uno strumento, diciamo gentilmente, di politica estera”. Tuttavia, secondo quanto dichiarato dal premier ad oggi non è stato convocato alcun vertice straordinario per discutere della vicenda.

Il premier albanese Edi Rama ha sostenuto la necessità di velocizzare l’integrazione europea affermando: “Sarebbe molto importante per inostri giovani essere integrati nei sistemi universitari europei, o integrare i sistemi di agricoltura, di innovazione, senza dimenticare la transizione ecologica. Non ha senso ci siano due corsie separate tra Ue e i Balcani occidentali”. Rama ha, poi, aggiunto: “Ho potuto imparare in prima persona che l’integrazione europea dei Paesi che non sono ancora membri è sempre più legata alle dinamiche interne di diversi Paesi. Mentre Paesi come l’Italia non hanno mai legato qualsiasi tipo di dinamica interna o elezione con la loro posizione molto chiara e ferma sull’allargamento, ci sono Paesi che hanno seguito una linea diversa. Come direbbe il leggendario Donald Trump ‘it is what it is’, non possiamo cambiarlo, ma dobbiamo continuare su questa via”.

Rama ha continuato ribadendo il ruolo che l’Italia riveste nel processo di integrazione dell’Albania. ” L’Italia è un partner assolutamente insostituibile con tutto l’aiuto che ci dà per capire meglio e andare più velocemente verso le vie giuste. E poi pazienza: l’allargamento è il destino dell’Ue se l’Ue vuole completare il progetto dei suoi padri fondatori, ma passa attraverso un momento della sua storia che non è di quelli più facili” ha affermato riferendosi alla crisi tra Bielorussia e Polonia e all’ipotesi di nuovi muri in Europa. “L’Albania è pronta, vedremo se la Bulgaria toglie il veto. Abbiamo svolto i nostri compiti, non per l’Ue ma per noi stessi, e continuiamo a farlo. Quando la strada sarà aperta siamo pronti a sederci al tavolo. Per quanto riguarda la separazione dalla Macedonia del Nord oggi è un problema difficile da discutere. Ora aspetteremo il nuovo presidente bulgaro e vedremo quale posizione prenderà, vedremo fin dove avranno effetto tutte le pressioni fatte a vario livello verso la Bulgaria, non solo l’Italia ma anche la Francia e l’Olanda, per convincere la Bulgaria a togliere il suo veto”, ha concluso il premier albanese.

Nel pomeriggio il Presidente del Consiglio ha incontrato il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, per discutere delle sfide sulla sicurezza per quanto riguarda l’intera Europa. In particolare nel corso del colloquio sono stati approfonditi gli sviluppi internazionali di maggiore rilievo per la sicurezza Euro-atlantica e il processo di adattamento della NATO, anche in vista del Vertice di Madrid del 29-30 giugno 2022. Sono stati inoltre discussi i temi del rafforzamento della cooperazione fra la NATO e l’Unione Europea e del ruolo dell’Alleanza Atlantica nel Mediterraneo.

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