Elezioni 2022, Carlo Calenda presenta il programma del Terzo Polo: “Draghi premier e avanti con il Pnrr”

di Emilia Morelli

“Questa legislatura è uno spartiacque, è la tragica fine della seconda Repubblica degenerata in populismo”, queste le parole con cui ha esordito Carlo Calenda in occasione della presentazione del programma elettorale del Terzo Polo, formato dall’alleanza tra Azione e Italia Viva, al Senato.

Dopo aver ricordato che siamo reduci da una legislatura in cui abbiamo assistito all’avvicendarsi di due governi guidati da Giuseppe Conte di matrice ideologica e sostenuti da maggioranze diametralmente opposte, Carlo Carlenda si è rivolto agli italiani chiedendo di “non dimenticare l’ignominia subita con la sfiducia a Mario Draghi”. Secondo il leader di Azione “Draghi non è caduto perchè governava male:  è caduto per l’invidia di Conte,  per l’ambizione di Berlusconi di diventare presidente del Senato e perchè no Presidente della Repubblica, per la paura di Salvini di vedere i consensi calare in favore di Draghi. Questa è la storia, ed è questa la storia che chiediamo agli italiani di ricordare. L’italiano più illustre del mondo, chiamato al governo per l’incapacità di trovare una figura politica decente è stato cacciato solo per desideri personali e voglie personali di Forza Italia, Movimento 5 Stelle e Lega”.

Carlo Calenda si spinge, inoltre, a teorizzare che non sia un caso che la caduta di Draghi sia stata provocata dai leader maggiormente filoputiniani  determinando “un danno reputazionale per l’Italia di tipo gigantesco” considerato soprattutto che  “l’Italia vive di due cose fondamentali: il made in Italy e il sostegno finanziario dell’Ue e della Bce che si fonda sulla fiducia nell’affidabilità del Paese”. La caduta del governo Draghi è avvenuta, infatti, in un momento delicato in cui il premier “stava portando avanti una trattativa sul tetto al prezzo del gas e grazie a Salvini, Conte e Berlusconi questa trattativa è oggi molto più difficile”, ha incalzato Calenda ricordando che “il problema del gas in autunno sarà disastroso” e “gli italiani devono sapere che la responsabilità sarà di Salvini, Berlusconi e Conte”.

Nell’intervento di Calenda, poi, una piccola carrellata sulle coalizioni di centrodestra e centrosinistra. Per il leader di Azione la coalizione di destra è divisa in tutto, i programmi sono appena abbozzati e irrealizzabili, la Meloni ha ambizioni internazionali ma “se non taglia i legami con il passato e con il fascismo, a cominciare dal logo del partito, i leader internazionali non le stringeranno neppure la mano”. Ma, secondo Calenda, il centrosinistra non è meglio. Totalmente privo di un programma comune ha visto il dissolversi di tutti i punti del programma Draghi, utilizzato inizialmente da Letta come un cavallo di battaglia tanto che il leader di Azione si domanda “mettiamo l’ipotesi che vincano, come governano? il rigassificatore lo fanno o non lo fanno? l’Ucraina la sostengono o no?”. In sostanza, quindi per Calenda nessuna delle due coalizioni può assicurare il raggiungimento degli obbiettivi del Pnrr e della continuità dell’agenda Draghi.

Ed è proprio per tutti questi motivi che il Terzo Polo, secondo Calenda, è l’unica alternativa possibile. Composto da due partiti che hanno la medesima collocazione in Europa e seriamente intenzionato a dare vita ad un partito “unico, liberale e riformista”. Gli obiettivi proposti dal Terzo Polo sono netti: “Andare avanti con l’agenda e il metodo Draghi, di buon senso e di buon governo. Per questo se avremo un largo mandato dagli italiani chiederemo a Draghi di restare come presidente del Consiglio. Noi vogliamo attuare le riforme del Pnrr. Chi oggi dice di voler cambiare il Pnrr lo vuole far saltare e far saltare il Pnrr ha conseguenze che vanno oltre il Pnrr. Noi promettiamo di non promettere flat tax, presidenzialismo, 10 mila euro ai diciottenni, case, dentiere, pensioni anticipate. Basta con i no a tutto”.

Per quanto riguarda le politiche ambientali Calenda ha esplicitamente detto che per raggiungere le emissioni zero, non potendo contare sulle rinnovabili in maniera costante, è necessario ricorrere al nucleare. Ha, poi, attaccato quanti affrontano un problema delicato come l’immigrazione con la pura retorica di “porti aperti o porti chiusi” proponendo la soluzione del “presidio dei confini, flussi di immigrazione composti da famiglie che vengano integrate attraverso un’Agenzia Nazionale per l’Immigrazione”.

Ma non solo, il leader di Azione ritiene indispensabile modificare il Reddito di cittadinanza in modo che venga sostenuto chi non può lavorare e chi può lavorare venga sostenuto con la formazione e l’orientamento al lavoro. E chi rifiuta una sola offerta di lavoro perde il diritto al sussidio”.

Sul fronte tasse Calenda è drastico: “Le tasse vanno tagliate. Punto. Solo una persona che non capisce quanto il Paese sia provato può proporre patrimoniale e tasse di successione. Dobbiamo ridurre le tasse soprattutto ai più giovani, che vanno messi in condizione di poter lavorare, a cui non vanno dati 10mila euro in mano a 18 anni… ma che proposta è?”, chiede, riferendosi alla proposta del PD. E ha poi aggiunto: “La sicurezza non è un argomento di  destra. Decoro urbano e sicurezza proteggono le persone fragili non le persone che vivono in quartieri di lusso”.

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