Elezioni 2022, le reazioni dei partiti al risultato elettorale

di Mario Tosetti

Fratelli d’Italia, il partito guidato da Giorgia Meloni ha vinto le elezioni. Molti gli sconfitti, in primo luogo la Lega di Matteo Salvini che, però, non sembra darsi per vinto. “Il dato della Lega non mi soddisfa, non è quello per cui ho lavorato, ma con il 9% siamo in un governo di centrodestra in cui saremo protagonisti”, ha detto Salvini commentando i risultati elettorali. “Sono cento tondi i parlamentari della Lega al lavoro da domani” ha detto in conferenza stampa, poi ha sottolineato che il Carroccio è “il secondo partito del centrodestra e ce la giochiamo con il Pd come secondo”.

“A questo giro ci sarà il governo dei migliori, quello eletto dai cittadini”, ha continuato Salvini aggiungendo “Conto che per almeno cinque anni si tiri dritto senza cambiamenti con una maggioranza chiara di centrodestra. Ieri ho messaggiato con Giorgia Meloni a cui faccio ovviamente i complimenti, è stata brava: lavoreremo insieme a lungo”. Il dato politico è che “è stata premiata l’opposizione – ha concluso – Fratelli d’Italia è stata brava a fare una forte opposizione”.

Decisamente più amareggiato, annunciando che non si ricandiderà al prossimo congresso, quello che appare ormai il segretario uscente del Pd, Ernico Letta ha affermato: “È un giorno triste per l’Italia e per l’Europa. Ci aspettano giorni duri per colpa di Conte che ha fatto cadere il Governo Draghi, consegnando l’Italia alla destra”.

“Il Pd tornerà a dialogare con il M5S?”, domandano a Letta e lui: “Tutto nasce dalla decisione di Conte di far cadere Draghi. Io penso questo poi, come ho detto, avendo scelto di non candidarmi al congresso, saranno altri a gestire. Per impostare la legislatura e gestire questa fase ritengo che sarebbe l’ultimo regalo alla destra se ci fossero opposizioni che vanno in ordine sparso. Io penso che per contrastare questa destra sia necessario riprendere le fila delle relazioni e non andare ognuno per conto suo”.

In tutta questa situazione, nella sconfitta, l’unico a gioire del risultato è Giuseppe Conte. Il M5s ha, infatti, fatto una vera e propria rimonta e si è aggiudicato il 15, 5% dei voti e la vittoria in 15 collegi uninominali. “Ci volevano fuori dai giochi ma il risultato del M5s è un grande successo che ci restituisce un grande consenso per affrontare questa legislatura senza fare sconti a nessuno e condurre le nostre battaglie in modo intransigente”.

“Veniamo da un periodo travagliato con attacchi da parte di media e forza politiche, con scissioni importanti, ciò nonostante siamo stati premiati dai cittadini”, ha sottolineato l’ex premier rivendicando un’assoluta priorità per la prossima legislatura: “Se verrà toccato il reddito di cittadinanza, l’opposizione sarà durissima e inflessibile. Se qualcuno ha delle idee equivoche su questo è meglio che se la chiarisca subito, perché c’è anche la prospettiva di un esercizio provvisorio”.

A Fratelli d’Italia Conte riconosce di avere “ottenuto una chiara vittoria”, facendo poi “gli auguri a Giorgia Meloni per il ruolo di responsabilità che la aspetta”. Segue però un monito: “Invito il centrodestra, che ovviamente si candida a guidare il paese, a comprendere che quando non si è maggioranza reale nel paese, è bene non avventurarsi in progetti di riforma costituzionale senza una reale condivisione con tutte le forze, perché il rischio evidente è quello di una bocciatura sonora, come quella che prese Renzi, al referendum”.

A Enrico Letta, che oggi lo ha additato come responsabile della vittoria del centrodestra, il leader del Movimento manda a dire: “Quando c’è una sconfitta, come nel caso del Partito democratico, è bene che un leader non cerchi capri espiatori a cui addossare la responsabilità”. Il dialogo con il Pd, intanto, è sospeso in attesa del congresso: “Con l’agenda Draghi Letta ha venduto un progetto politico che non c’era. Come avevamo detto in campagna elettorale non ci sarà alcun dialogo. Non è una questione personale o di gruppo dirigente, ma di un’agenda: bisogna capire che Pd verrà fuori dal confronto interno che ci sarà. All’esito di quello vedremo se ci saranno le condizioni per riallacciare il dialogo”. Tuttavia mancano pochi mesi alle prossime elezioni regionali, che coinvolgeranno la Lombardia e soprattutto il Lazio, dove democratici e Cinque stelle siedono tuttora nella stessa giunta. A una domanda a riguardo, Conte risponde: “Veniamo da una esperienza siciliana in cui ci siamo resi conto che non c’erano le condizioni per stare con il Pd. Ogni situazione va valutata, caso per caso e nel Lazio valuteremo una eventuale alleanza. Voglio avvertire però la dirigenza del Pd: non sarà facile dialogare con noi, la nostra asticella si è alzata”.

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