Elezioni 2022, meno due giorni al voto: i possibili scenari

di Emilia Morelli

Si chiude oggi la campagna elettorale, una campagna elettorale breve ed in piena estate. Da oltre dieci giorni i sondaggi ufficiali non sono più accessibili, i partiti però continuano a chiederli ai maggiori Istituti ma, la differenza è che i sondaggi non vengono resi pubblici. Non si può, quindi, fare affidamento su quanto si legge all’interno di chat e gruppi privi di reale fondamento.

Secondo gli ultimi sondaggi ufficiali, comunque, il centrodestra è in netto vantaggio e potrebbe ottenere la maggioranza assoluta dei seggi sia alla Camera che al Senato. Il dato sembra essere avvalorato anche dal fatto che i principali avversari – Pd, Cinque Stelle, Terzo Polo- si sono presentati alle elezioni in maniera disgiunta. Ad ogni modo, a guardare da vicino l’esito non è del tutto scontato in quanto, perchè il centrodestra arrivi alla maggioranza assoluta, è necessario che vinca il 65% dei collegi uninominali/maggioritari  e il 42% dei seggi proporzionali. Qualora vincesse il 45% dei seggi proporzionali sarebbe sufficiente il 60% dei collegi maggioritari. Ora, tradotto in numeri questo al Senato vorrebbe dire vincere -esclusi i Senatori a vita- 44 seggi su 74 e, perchè il centrodestra non ottenga la maggioranza assoluta, è sufficiente che gli avversari siano in grado di aggiudicarsi 31 seggi. Secondo gli ultimi sondaggi è difficile che riesca il Pd, che dovrebbe aggiudicarsi qualche collegio nelle grandi città e alcuni seggi tra Toscana, Emilia-Romagna e Trentino Alto- Adige; ancor più difficile che riescano Calenda o Italexit, che sempre secondo i sondaggi non vinceranno alcun collegio uninominale. La vera sorpresa, però, potrebbe essere data da Conte e il Movimento 5 Stelle che da Ferragosto in poi hanno segnato una continua rimonta, soprattutto al Sud in cui sembra che gli elettori siano rimasti piuttosto legati alla misura del Reddito di Cittadinanza. Dunque, pur non avendo alcuna chance al Nord al M5s potrebbe bastare un 30-35 per cento di voti al Sud per strappare al centrodestra alcuni collegi uninominali che, uniti a quelli che dovrebbe conquistare il Pd, sarebbero sufficienti a non far arrivare alla maggioranza assoluta il centrodestra.

La vittoria del trio Meloni, Salvini, Berlusconi appare allora meno schiacciante di quanto sembrasse ad inizio campagna elettorale. Complice, magari, la poca tenuta della Lega e l’età di Berlusconi che non gli consente di girare l’Italia come avrebbe fatto un tempo. Certo è che per i comizi finali i leader politici hanno tutti acceso i riflettori sulla Capitale, nella giornata del 22 a Piazza del Popolo è stata la volta dei tre del centrodestra mentre il 23 nella stessa location parla Letta, Giuseppe Conte opta per Santi Apostoli mentre Calenda e Renzi salgono al Gianicolo. Più Europa ha scelto un bus itinerante nelle strade di Roma.

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