Elezioni 2022, quando e come si vota il 25 settembre

di Corinna Pindaro

Domenica 25 settembre, dalle ore 7.00 alle ore 23.00,  46.127.514 italiani sono chiamati ad esprimere la loro preferenza per eleggere il Parlamento della XIX legislatura. Le novità per queste elezioni sono essenzialmente due: è stato tagliato il numero dei parlamentari che saranno 400 per la Camera e 200 per il Senato e per la prima volta il Senato sarà eletto anche dai diciottenni. A parte questo il sistema elettorale è lo stesso del 2018, il cosiddetto Rosatellum. Un sistema tutt’altro che semplice.

Per orientarsi in un voto consapevole è meglio chiarire anzitutto cosa prevede la legge elettorale. Il sistema elettorale disegnato con il Rosatellum è un sistema di tipo misto in cui si combinano elementi di tipo maggioritario e di tipo proporzionale. Nei collegi uninominali si applica un sistema maggioritario, vince il candidato che ottiene anche solo un voto in più. Il sistema proporzionale prevede invece che nei collegi plurinominali la ripartizione avvenga solo tra chi superi le soglie di sbarramento, vale a dire il 3% per le liste singole e il 10% per le coalizioni. Per la quota proporzionale il riparto dei seggi avviene su base nazionale per la Camera, su base regionale per il Senato.  Si tenga presente che gli elettori non potranno esprimere preferenze, l’ordine di elezione segue quello della lista che è, per questo motivo, chiamata bloccata. Per quanto riguarda la Camera 147 seggi saranno attribuiti con il sistema maggioritario sulla base dei collegi uninominali e 245 con il sistema proporzionale previsto con i collegi plurinominali e 8 sulla base delle circoscrizioni estere (gli italiani residenti all’estero che votano per corrispondenza); al Senato 74 seggi saranno attribuiti con il sistema maggioritario dei collegi uninominali e 122 con il sistema proporzionale dei collegi plurinominali e 4 circoscrizioni estere.

Un’analisi del Sole 24 ore, inoltre, ha spiegato come sarà la scheda elettorale per le prossime elezioni politiche. Dunque, gli elettori avranno due schede: una rosa per la Camera e una gialla per il Senato. Per ciascuna scheda si potrà esprimere un solo ed unico voto. Nella scheda si legge il nome del candidato nel collegio uninominale e il contrassegno della lista o delle coalizioni per il collegio plurinominale. Gli elettori potranno scegliere se apporre un simbolo solo sul nome del candidato nel collegio uninominale e in tal caso il voto si estende anche alla lista  o alle liste qualora si tratti di una coalizione, in tal caso il voto sarà ripartito tra le liste in proporzione ai voti ottenuti da ciascuna lista nel collegio uninominale. Nei collegi plurinominali, invece, l’elettore potrà scegliere se contrassegnare il simbolo della lista o i nominativi dei candidati ed in questo caso il voto si estenderà anche al candidato nel collegio uninominale.

Non è previsto il voto disgiunto, qualora un elettore decida di contrassegnare il simbolo di una lista e al contempo il candidato di un’altra il voto sarebbe irrimediabilmente nullo. In un solo caso l’elettore potrebbe decidere di apporre due simboli ed il voto resterebbe comunque valido: qualora sia barrato, contemporaneamente, il nominativo del candidato del collegio uninominale e il rettangolo contenente il contrassegno di una lista collegato.

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