Elezioni 2022: SI e Verdi propongono un accordo al Ps, Meloni: “Sarebbe un onore essere la prima donna capo del governo”

di Mario Tosetti

La campagna elettorale del 2022, una campagna elettorale sui generis per brevità e perchè si svolge in pieno agosto, prosegue incessante. Da un lato abbiamo lo schieramento del centrosinistra, i cui di recente abbiamo assistito all’accordo tra Letta e Calenda e all’interno del quale si consumano ancora scontri e dissapori tra il Pd e Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva ha rimproverato al segretario dem di “adottare una strategia che sta facendo un favore alla Meloni” e promette di “riparlarne il 26 settembre”. Intanto però, è di oggi la notizia che Sinistra Italiana ha dato mandato al suo segretario, Nicola Frantoianni, di verificare se c’è la possibilità di un accordo con il Pd sui collegi uninominali. Lo si apprende da una nota di Sinistra Italiana in cui si specifica che l’ intesa ha la finalità di  “contrastare con la massima efficacia possibile la forza elettorale della coalizione di destra; di lavorare perché tale accordo sia esteso anche al M5S, e porti alla candidatura di importanti personalità del mondo del lavoro, della cultura, dell’associazionismo e dei movimenti democratici, progressisti ed ecologisti”.

L’Assemblea Nazionale di Sinistra Italiana ha dato, inoltre, mandato al Segretario nazionale di “confermare l’alleanza con Europa Verde-Verdi e di concludere con la massima celerità i passaggi necessari a trasformarla in una lista elettorale comune; di garantire in questo contesto alla lista e al nostro Partito totale autonomia in termini di programma, lista e prospettiva politica”.

In risposta alla proposta di Sinistra Italiana è stata indetta una conferenza stampa tra “Angelo Bonelli, Nicola Fratoianni e Enrico Letta per parlare dell’accordo tra Alleanza Sinistra e Verdi conPD”. Lo rendono noto Verdi e Si.

I leader del centrodestra, invece, superate le tensioni sulla premiership usano i megafoni di radio, palchi e televisioni per lanciare i messaggi elettorali. E’ la volta di Giorgia Meloni, la leader di Fdi,  intervistata da Fox News. “Le proiezioni indicano che Fratelli d’Italia è il partito leader della coalizioni di centrodestra. Nelle nostre regole di coalizione, il partito che vince può esprimere il premier per cui sì, io sono la leader di quel partito. Vediamo cosa succederà alle elezioni in Italia per cui sì, potrei essere la prima donna a guidare il governo italiano. Per me sarebbe un grande onore”, ha dichiarato Giorgia Meloni per poi passare all’esame dei temi su cui si concentra il manifesto elettorale del centrodestra.

Anzitutto, la collocazione internazionale del Paese. “Noi siamo sicuri della posizione che l’Italia deve mantenere per difendere il proprio interesse nazionale”, “Fdi anche dalla opposizione ha aiutato il governo Draghi a fare quello che doveva fare, a partire dal sostegno all’Ucraina. Quel conflitto è la punta dell’iceberg di un processo che punta ad una revisione dell’ordine mondiale. Se l’Occidente perde, a vincere sono la Russia di Putin e la Cina di Xi; e nell’Occidente gli europei sono quelli che pagheranno le conseguenze peggiori”, ha detto la Meloni. Dopo aver parlato di politica estera ha, invece, analizzato la politica interna affermando:  “Serve una riforma seria per le nostre istituzioni: continuiamo a essere convinti di una riforma in senso presidenziale” e di politica economica “c’è disperato bisogno di mettere le persone in condizione di lavorare, di produrre ricchezza, e di mettere le aziende in condizione di non essere continuamente massacrate e tartassate dallo Stato”. Ovviamente è stata affrontata la questione dei migranti, cavallo di battaglia del suo collega di coalizione Matteo Salvini. Per la leader di Fdi occorre “trattare insieme alla Libia la possibilità che si fermino i barconi in partenza, l’apertura in Africa di hotpsot, la valutazione in Africa di chi ha diritto a essere rifugiato e chi invece è immigrato irregolare”.

E proprio a proposito di migranti che il leader del Carroccio, Matteo Salvini, da Lampedusa monitorando la situazione degli sbarchi ha parlato di “numeri insostenibili” e lanciato l’idea di un commissario straordinario per gestire i flussi “che arrivi dall’Esercito o dall’Arma dei carabinieri”. Salvini fa anche dei nomi: “pensavo però all’esperienza di Figliuolo a livello nazionale e di Bertolaso a livello lombardo”.

Silvio Berlusconi, invece, ha reintrodotto un antico pallino di Salvini, citando l’introduzione di una “flat tax al 23% che sarà uguale per le famiglie e per le imprese”. Il Cavaliere, in diretta a Radio Montecarlo, ha parlato delle pensioni introducendo la necessità che venga fissata una soglia minima a mille euro per 13 mensilità e di campagna elettorale. Berlusconi ha, anche, fatto un aperto confronto con la coalizione di centrosinistra:  “concentrata sul modo migliore per non far vincere quella che loro chiamano la destra e in nome di questo chiamano a raccolta le forze più diverse”, mentre il suo schieramento è “unito” e “nato dalla mia discesa in campo nel ’94”. “Da allora a oggi non è mai venuta meno l’unità di fondo del nostro schieramento”, ha sottolineato Berlusconi.

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