Elezioni Francia 2022, aumenta nei sondaggi il vantaggio di Macron su Le Pen

di Corinna Pindaro

A soli cinque giorni di distanza dal ballottaggio delle elezioni presidenziali francesi il presidente uscente, Emmanuel Macron, secondo i sondaggi è in netto vantaggio sulla sua avversaria, Marine Le Pen. Il distacco si è stabilizzato, si è passati dall’11% di qualche giorno fa ad un 12%. Nel dettaglio, secondo una rilevazione Ipsos, Macron è in grado di intercettare il 56% dei consensi a fronte del 44% di Le Pen.

Tuttavia, dallo stesso sondaggio emerge che un 13% degli intervistati non andrà a votare. Si tratta, probabilmente, della fascia di elettori che ha votato il candidato Jean-Luc Mélenchon, classificato terzo nel primo turno della competizione elettorale con un 22% di voti. Il leader Mélenchon aveva già dato un orientamento chiaro:  “Nessun voto deve andare a Le Pen” era stato il suo appello, senza però dare un’indicazione in favore dell’attuale presidente il che conduce, dunque, ad una triplice opzione: voto Macron, scheda bianca, astensione.

Quasi sicuramente, comunque, non avrà luogo un replay di quanto accaduto nel 2017, quando Macron vinse su Le Pen con il sostegno di un forte  e unico fronte repubblicano che condusse il presidente uscente a battere la sua avversaria con il 66,1% di voti contro il 33,9%. Oggi, infatti, mentre da un lato è cresciuto il sostegno a Marine Le Pen dall’altro molti elettori sono rimasti delusi dall’operato di Macron.

“Abbiamo affrontato delle crisi, in primis una crisi sociale storica, che veniva da lontano, che era profonda e che esprimeva il malessere dei nostri concittadini; poi abbiamo avuto una pandemia storica e ora abbiamo la guerra in Europa. Queste crisi nutrono paure e gli estremi giocano con le paure, ne approfittano”, ha dichiarato Emmanuel Macron in vista delle ormai imminenti elezioni. Il presidente uscente ha poi aggiunto che non teme un fronte contro di lui: “È normale che non piaccia a tutti, che ci siano delle inimicizie”, ha osservato.

Aspre critiche ha mosso, invece, Le Pen contro il suo avversario affermando: “Quello che mi spiace in questo secondo turno delle presidenziali è la brutalità di Emmanuel Macron. Lo trovo molto violento, brutale nei miei confronti, a volte addirittura ingiurioso. E questo non è utile. Avremmo potuto fare un secondo turno di buon livello, di alto livello”. Alla domanda di un giornalista che le ha chiesto se non si ricandiderà più nella corsa all’Eliseo qualora fosse nuovamente sconfitta Le Pen ha risposto: “Sì, potrebbe essere così, in linea teorica sì. Tuttavia, non potrei rinunciare alla mia lotta in difesa dei francesi, quindi continuerei comunque a difenderli, come e dove non lo so. Ma non penso a questa ipotesi perché penso veramente che posso vincere questa elezione presidenziale”.

Nonostante l’ostentata sicurezza Marine Le Pen potrebbe, però, finire nell’occhio del ciclone a causa di un presunto uso indebito di fondi pubblici europei. Secondo un rapporto redatto dall’Ufficio europeo per la lotta antifrode risalente all’ 11 marzo, ora in mano alla Procura di Parigi, la candidata all’Eliseo e due esponenti del partito Rassemblement National – Louis Aliot, ex compagno di Le Pen e attuale sindaco della città di Perpignan, e l’ex eurodeputato Bruno Gollnisch- avrebbero speso indebitamente oltre 617 mila euro di fondi pubblici europei mentre erano in carica come deputati al Parlamento di Strasburgo, destinandoli al pagamento del personale e delle spese legate all’attività politica nell’ambito del gruppo europarlamentare Europe of Nations and Freedom. Al momento, tuttavia, non è stato avanzato un capo di imputazione formale ma solo una segnalazione. Il legale di Marine Le Pen, Rodolphe Bosselut, ha fatto sapere che la candidata nega il suo coinvolgimento e si riserva il diritto di intraprendere “azioni legali contro ex collaboratori che potrebbero essersi appropriati dei fondi senza che lei ne fosse a conoscenza“.

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