Elezioni in Russia, Putin ottiene il 49,82% dei voti. L’opposizione denuncia frodi elettorali

di Carlo Longo

Putin si riprende la Duma con il 49,82% dei consensi. Il dato è certo essendo state scrutinate  il 99 % delle schede e mentre l’opposizione denuncia brogli elettorali. Il risultato garantisce al presidente russo uscente di mantenere il controllo di due terzi della Duma, il Parlamento russo. Secondo quanto dichiarato da Andrei Turchak, il segretario generale di Russia Unita, il partito di Putin ha  diritto a più del 40% che porta 120 deputati e i candidati che fanno capo al partito hanno vinto 196 seggi nel voto a maggioranza secca. Il risultato elettorale fa storcere il naso non solo all’opposizione ma anche dall’UE pervengono critiche per le modalità di svolgimento delle elezioni.  Secondo Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, “il voto si è svolto in un clima intimidatorio nei confronti delle voci critiche e indipendenti”.

Ad ogni modo il risultato elettorale appare incontestabile, in tutti i collegi uninominali di Mosca i rappresentanti di Russia Unita hanno vinto. Inoltre, il partito di Putin ha riscontrato un sostegno solido da parte dell’alleato Ceceno Ramzan Kadyrov che ha ottenuto un appoggio unanime con il 99,7% delle preferenze e da parte delle popolazioni del Donbass. Rilevante appare, ad ogni modo, il risultato ottenuto dal Partito Comunista che ha ottenuto il 19,28% dei voti.

L’opposizione, guidata dall’attivista Alexei Navalny, ha denunciato frodi elettorali soprattutto inerenti alla modalità di voto in via elettronica.  I sostenitori di Navalny hanno accusato Google di aver bloccato i link di accesso ai Google Doc utilizzati dal movimento dell’attivista per diffondere la lista di candidati anti-Cremlino. Medesima segnalazione perviene dal Partito Comunista che ha fatto sapere di non riconoscere i risultati del voto elettronico a Mosca.  Vladimir Kashin, esponente del Partito Comunista, ha in proposito affermato di stare organizzando manifestazioni a Mosca il 25 settembre e il 3 ottobre e che manifestazioni dello stesso tenore si terranno in tutta la Russia. “Riassumeremo i risultati in strada”, ha tuonato Kashin. Il portavoce di Borrell ha aggiunto che “in Russia c’è stato un aumento della repressione nei confronti dei media indipendenti, i politici dell’opposizione, le organizzazioni della società civile, i giornalisti, attivisti e tutto questo con l’obiettivo di mettere a tacere l’opposizione e rimuovere la concorrenza. Ciò ha portato ad una limitazione sulle scelte che i russi potevano fare e avere e anche ad una limitazione delle informazioni accurate. Chiediamo alla Federazione russa di rispettare i suoi impegni in termini di valori democratici e di tutela dei diritti umani”.

“Non ci sono state violazioni significative, le elezioni si sono svolte in modo trasparente”, ha risposto il segretario generale di Russia Unita sottolineando che il partito ha dispiegato “più di 100mila osservatori ai seggi”. Il Cremlino  ha valutato positivamente le elezioni in termini di “competitività, trasparenza ed onestà”, secondo quanto espresso dal portavoce Dmitry Peskov: “Per il presidente, naturalmente, la cosa più importante era e rimane la competitività, la trasparenza e la correttezza delle elezioni. In questo senso, naturalmente, valutiamo il processo elettorale come molto positivo”.

C’è comunque da rilevare che il voto non è stato oggetto di valutazione da parte degli osservatori internazionali e indipendenti dell’Osce e il malcontento espresso nelle manifestazioni dell’opposizione rischia di dare luogo a situazioni di criticità.

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